IL NUMERO

1.200

È il numero delle aggressioni ai danni di operatori della sanità – medici, infermieri, oss, barellieri, psicologi, fisioterapeuti – che si registrano ogni anno in Italia. In pratica, tre al giorno. Il 26 per cento delle vittime sono medici. Si tratta di numeri allarmanti anche perché non si tratta solo di spintoni alle persone e danneggiamenti delle cose: si va dalle minacce verbali (in oltre il 60 per cento dei casi), alle percosse, agli atti di vandalismo fino alla violenza a mano armata. Le cronache registrano, purtroppo, anche episodi gravissimi come omicidi, violenze sessuali, sequestri di persona, tentati omicidi.

Il primato delle aggressioni al personale sanitario lo detiene la Puglia con il 26 per cento dei casi. Il rischio aumenta notevolmente di notte con un’impennata tra mezzanotte e le sei del mattino: il 65 per cento degli episodi si verifica all’alba. Di conseguenza, i più esposti (nove casi su dieci) sono gli addetti alla guardia medica, spesso soli in ambulatori isolati in balìa di persone disturbate o di veri e propri criminali.

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