DAILY LA DATA

1 novembre 1911
Primo bombardamento aereo della storia

Il primo bombardamento aereo della storia porta la firma dell'italiano Giulio Gavotti, tenente del regio esercito, che pensò bene di lanciare bombe a mano su alcune oasi non lontane da Tripoli, durante la guerra Italo-Turca

S’ode in cielo un sibilo di bombe
passa nel cielo un pallido avvoltoio
Giulio Gavotti porta le sue bombe
Gabriele D’Annunzio, dalla poesia La canzone di Diana

1 novembre 1911, da poco più di un mese il Regno d’Italia, spinto da ambizioni coloniali, ha intrapreso una guerra contro quel che resta del decadente Impero Ottomano. È la cosiddetta Guerra italo-turca o Campagna di Libia, che si sarebbe conclusa il 18 ottobre 1912 con il controllo italiano sulle regioni nordafricane della Tripolitania e della Cirenaica.

Giulio Gavotti, ventinovenne tenente genovese, sorvola sul suo monoplano tedesco Etrich Taube alcune oasi nel deserto a pochi chilometri da Tripoli, occupate da accampamenti di truppe turche. L’intrepido Gavotti, degno rappresentante dell’ingegno italico, ha un’idea: lanciare bombe a mano dall’aereo.

La Convenzione dell’Aia aveva bandito nel 1899 il bombardamento dalle mongolfiere, ma non esisteva nessun divieto specifico per il bombardamento aereo. E se non c’era un divieto perché non approfittarne? Così il nostro baldo giovane si porta sopra gli accampamenti turchi e mentre con una mano regge il volante con l’altra estrae la bomba e, dopo aver staccato il detonatore coi denti, la lancia sui nemici. Ripete il lancio altre due volte, poi torna soddisfatto alla propria Divisione e riferisce al generale Caneva.

L’impresa di Gavotti, acclamata dai superiori e dai giornali dell’epoca, nonché immortalata dal poeta D’Annunzio, fu premiata con una medaglia d’argento al valor militare.