La prima monarca donna a regnare in Inghilterra, Maria I, fu incoronata il primo ottobre del 1553. Le strade di Londra in quel giorno erano gremite di gente per assistere al passaggio del corteo con la sovrana, che camminava sotto un baldacchino retto dagli ufficiali cerimonieri, diretta verso l’Abbazia di Westminster. Con loro anche tre membri dell’alta nobiltà che portavano lo scettro e la corona mentre la folla, come da tradizione, gridava all’unisono “Dio salvi la regina”.
Di certo la situazione politica non era al momento delle più tranquille per la regina cattolica, seconda figlia di Enrico VIII e Caterina d’Aragona, in un paese diviso in conflitti religiosi tra conservatorismo e riforma. Ma nonostante ciò quando il campione della regina, Sir Edward Dymoke, scagliò la rituale sfida a qualsiasi uomo avesse avuto il coraggio di mettere in dubbio la legittimità della sovrana, nessuno mostrò segni di dissenso. Quello sarebbe arrivato in seguito, tanto da far passare alla storia la regina come “Bloody Mary” (Maria la Sanguinaria).
Sotto il suo regno, la restaurazione del cattolicesimo accantonò la Riforma protestante fortemente voluta da Enrico VIII per annullare il suo matrimonio con Caterina d’Aragona, e introdusse un sanguinario e spietato apparato di inquisizione, capeggiato dal vescovo di Londra, Edmund Bonner, e che ebbe nome di “Marian Persecution”. Maria I fu infatti la principale responsabile, a partire dal Febbraio 1555, di 284 morti sul rogo per eresia.
