DAILY LA DATA

1 settembre 1902
Esce “Le voyage dans la Lune” di Georges Méliès

E' dei primi anni del Novecento il primo film di fantascienza della storia del cinema

Altro che 2001: Odissea nello spazio, altro che la saga infinita di Star Wars: il primo film di fantascienza della storia, con ogni probabilità anche il più affascinante, fu ultimato il 1° settembre 1902. Le voyage dans la Lune di Georges Méliès è ormai entrato nell’immaginario collettivo, con quell’immagine folle (e straordinaria per l’epoca) che inquadra la faccia della Luna accecata dal razzo. Ci hanno pensato gli Smashing Pumpkins, nel video della canzone Tonight tonight, e i Queen, per accompagnare la musica di Heaven for Everyone. Anche il cinema ha reso omaggio alla pellicola di Méliès: tra tutti, Hugo Cabret di Martin Scorsese racconta, ad esempio, come vicenda collaterale. la nascita e la realizzazione del film del 1902.

L’idea venne a Méliès dalla lettura di romanzi dei due padri del genere fantascientifico, Dalla Terra alla Luna di Jules Verne e I primi uomini sulla Luna di H. G. Wells; racconta la vicenda di un gruppo di astronomi che decidono d’imbarcarsi su una navicella a forma di proiettile e farsi sparare sulla Luna, in un tripudio di cappelli da mago e ballerine da avanspettacolo. Quindici minuti di pura visionarietà, girati negli studi della Star Film di Méliès a Montreuil, vicino a Parigi.

La pellicola ebbe costi altissimi (diecimila franchi dell’epoca, spesi soprattutto per le ricche scenografie dipinte e per i costumi dei Seleniti). Il filmato – girato a sedici fotogrammi al secondo – era muto e in bianco e nero (anche se ne esistevano, sicuramente, versioni colorate a mano): era un’opera “a quadri”, cioè composta da una sequenza di scene ad inquadratura fissa, con sfondi diversi.

Méliès aveva già lavorato con questa tecnica (erano già stati realizzati L’affaire DreyfussJeanne d’Arc e Barbe-Bleu), ma mai con questa ricchezza di effetti speciali e quella speciale vena gioiosa, fiabesca. Certo, le inquadrature non risultavano sempre perfette (la cinepresa di tipo Lumière non era ancora dotata di mirino, per cui le riprese erano basate solo sull’esperienza dell’operatore). Tuttavia, la messinscena ha i ritmi di una pochade e lo stile del balletto: lo chiamavano “cinema delle attrazioni”, dove la storia era meno importante del contorno. Eppure gli astronomi-maghi – quadro dopo quadro – partono sul loro siluro, mentre le ballerine agitano i cappello in segno di saluto; effettuano l’allunaggio (sia pur in modo un po’ violento), conoscono il re dei Seleniti e se ne scappano, difendendosi con gli ombrelli. Poco male se mancano le didascalie, a spiegare la vicenda: il pubblico dell’epoca era aiutato dal cosiddetto “imbonitore”, un narratore fisicamente presente in sala che coloriva con qualche battuta il senso della storia.

Le voyage dans la Lune fu la prima opera di finzione cinematografica a conoscere un successo mondiale, fino ad essere fatta oggetto di un pervicace intervento di pirateria: primo fra tutti, Thomas Edison che la distribuì illegalmente in America. Nel 1999, una copia a colori – donata alla Filmoteca de Cataluña – è stata accuratamente restaurare e ripresentata al Festival di Cannes 2011, con una colonna sonora firmata dalla band francese AIR.