IL NUMERO

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Secondo il rapporto dell’Unicef “Condizione dell’infanzia nel mondo 2017: figli dell’era digitale”, presentato lunedì 11 dicembre, il 53% dei bambini abusati e sfruttati per produrre contenuti pedopornografici destinati alla rete, nel 2016, ha meno di 10 anni. Nel 2015, invece, era il 69%.

È in aumento, invece, il numero di immagini di bambini da 11 a 15 anni, che passa dal 30 al 45%.

Il dato che sconcerta e dovrebbe far riflettere le istituzioni di tutto il mondo, non solo l’Unicef, non è solamente l’età, ma il fatto che nell’era del controllo digitale, questo fenomeno riesca a sfuggire alle maglie delle polizie postali di tutto il mondo. Ci sono hacker che “craccano” i cervelloni dell’Intelligence americana e non si riesce a escogitare un sistema che impedisca a questo fenomeno di prosperare pressoché indisturbato.

Eppure l’impegno c’è, come dimostra il numero dei siti mondiali che divulgano contenuti pedopornografici identificati nel 2016: 57.335 url, il 60% dei quali situati tra Europa e Nord America, in particolare Canada, Stati Uniti, Francia, Russia e Olanda. Ma è solo la punta dell’iceberg perché la quantità reale è infinitamente superiore.

Il problema, allora, andrebbe combattuto all’origine: nel mondo, un utente di internet su tre ha meno di 18 anni e il rischio che i minori possano incappare nei predatori digitali, che utilizzano le loro immagini per alimentare la pedopornografia on line, è altissimo. Poco o niente, in questi anni, è stato fatto per rendere la navigazione e la rete delle chat più sicure per bambini e ragazzi, a fronte dei rischi di abusi e dipendenze.

Il quadro sconvolgente tracciato dall’Unicef dovrebbe servire a far capire che non è più procrastinabile regolamentare la rete e creare soluzioni che garantiscano il rispetto dei diritti dei minori. «Solo un’azione collettiva da parte dei governi, del settore privato, delle organizzazioni per i bambini, del mondo accademico, delle famiglie e degli stessi bambini – si legge nel rapporto – può rendere lo spazio digitale maggiormente accessibile e sicuro per i bambini».