LA DATA

10 ottobre 1944

Un giorno di ordinario sterminio, quel 10 ottobre 1944 ad Auschwitz, là dove «Arbeit macht frei», il lavoro rende liberi. Furono trucidati dai tedeschi 800 bambini rom. In tutto, dicono le statistiche accreditate, furono 3 milioni le vittime dell’orrore, tra il 1940 e il gennaio del 1945, in uno dei luoghi simboli dell’Olocausto. Che, fa male al cuore ma bene al cervello ricordarlo sempre, causò 15 milioni di morti accertati, di cui 6 milioni di ebrei.

Il complesso dei campi di Auschwitz, il più grande mai realizzato dal nazismo, svolse un ruolo fondamentale nel progetto di “soluzione finale della questione ebraica”, divenendo rapidamente il più efficiente centro di sterminio della Germania nazista. Auschwitz, nell’immaginario collettivo, è diventato il simbolo universale del lager, nonché sinonimo di “fabbrica della morte”, realizzato nel cuore dell’Europa orientale del XX secolo.

Non scomodiamo Primo Levi, che su TESSERE ha già decine e decine di dotte e illuminanti citazioni, né, per ricordare questa data, intendiamo servirci di molte altre parole. Dalla lapide del sacrario ai caduti di Marzabotto, nel Bolognese, altro luogo simbolo delle stragi naziste: «Auschwitz-Solo quando nel mondo a tutti gli uomini sarà riconosciuta la dignità umana, solo allora potrete dimenticarci».