LA DATA

12 gennaio 1997

Alle 13.26 del 12 gennaio 1997 si verifica il primo incidente ferroviario di un Pendolino, un treno progettato dalla Fiat Ferroviaria in grado di viaggiare a una velocità superiore del 30 per cento rispetto ai treni tradizionali grazie a particolari apparecchiature che inclinano il treno verso l’interno nelle curve. Ed è proprio in una curva, in prossimità della stazione di Piacenza che avviene la tragedia: l’Etr 460 “Botticelli”, in viaggio da Milano a Roma, deraglia con le prime sette carrozze, mentre solo le ultime due restano sui binari. La carrozza di testa si spezza in due ed è su questa che si trovano quasi tutte le vittime. Muoiono, infatti, i due macchinisti, due agenti della Polizia ferroviaria, due hostess e due passeggere. Altri viaggiatori rimangono feriti, mentre tra quelli che escono dai rottami fortunatamente illesi c’è anche l’ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga.

Le indagini sulle cause del disastro spaziano su di una molteplicità di ipotesi, dal guasto meccanico all’ubriachezza dei macchinisti. Ma la causa più probabile risulterà poi essere l’eccessiva velocità in una curva considerata particolarmente pericolosa, affrontata a 160 chilometri all’ora mentre non si sarebbe dovuto superare i 105. Tuttavia anche questa strage è rimasta impunita: i 25 dipendenti delle Ferrovie a giudizio per disastro ferroviario e omicidio colposo plurimo nel 2001 sono stati tutti assolti per non aver commesso il fatto.