Sono almeno 12 milioni in Europa, i lavoratori vittime di mobbing, dei quali 1 milione e 500 mila in Italia, 4 ogni 100 occupati (secondo il monitoraggio dell’Ispesl-Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro): lavoratori vessati dai propri superiori, perseguitati da colleghi dello stesso livello, nella maggior parte dei casi negli uffici della pubblica amministrazione del Belpaese. Dove peraltro il mobbing comporta anche costi elevati per il datore di lavoro perché, sempre secondo l’Ispesl, riduce del 70% la produttività.
Il dato positivo, se così si può dire, è che la media italiana è inferiore a quella europea, 8 mobbizzati ogni 100 lavoratori. La percentuale più alta si registra in Finlandia (15%), nel Regno Unito e in Olanda (14%).
Per quanto invece riguarda la tutela del lavoratore sottoposto a mobbing, in Europa, il primo Paese a dotarsi di una normativa in materia è stata la Svezia, nel 1993, seguita dalla Francia che ha approvato una legge sul mobbing nel 2000, con una figura di reato che prevede la reclusione fino a un anno e la multa di 15 mila euro.
