DAILY LA DATA

13 agosto 1968
Fallito attentato di Panagulis a Papadopoulos

Il dittatore si salvò, per il rivoluzionario cominciarono anni di carcere durissimo e torture. La storia è raccontata nel libro di Oriana Fallaci "Un uomo"

Per la Grecia poteva essere il giorno della fine della dittatura dei colonnelli. Invece fu il giorno dell’arresto del rivoluzionario Alexandros Panagulis – quell’Alekos che in seguito tutto il mondo conoscerà grazie a Oriana Fallaci – e l’inizio della sua lunghissima, atroce fine.

Il 13 agosto 1968 tutto era pronto perché un ordigno esplodesse alla periferia di Atene, nei pressi di un ponte, al passaggio della limousine del colonnello Georgios Papadopoulos, autore l’anno precedente del colpo di stato con cui aveva spodestato il re Costantino e assunto la carica di primo ministro.

Ma qualcosa andò storto, gli attentatori sbagliarono i tempi: Papadopoulos si salvò e qualche ora dopo venne arrestato l’attentatore, lo studente di Ingegneria Panagulis. Dopo un processo sommario venne condannato a morte, ma la sentenza non venne mai eseguita anche per l’attenzione del pubblico e della stampa internazionale sulla vicenda. Ma la sua fu una lunga esecuzione: dopo alcuni tentativi di fuga falliti, venne rinchiuso in una cella d’isolamento costruita apposta per lui e sottoposto a continue torture fisiche, psicologiche e sessuali.

Uscirà da quell’incubo solo nell’agosto del 1974 grazie all’amnistia. Il giorno dopo la scarcerazione incontrerà la Fallaci, destinata a diventare la sua compagna e poi, dopo la morte avvenuta nel 1976 a causa di un oscuro incidente stradale, la sua biografa, colei che lo rese immortale nel capolavoro Un uomo.