LA DATA

15 agosto 1975

Il 15 agosto 1975 esce nelle sale Amici miei, il film capolavoro di Mario Monicelli, che racconta l’epopea boccaccesca di cinque amici, uniti dalla comune voglia di attraversare la vita prendendosi poco sul serio e burlandosi di chiunque si fosse presentato sul loro cammino, fosse anche una malcapitata suora, un esterefatto vigile urbano, od anche una fila di ignari viaggiatori affacciati ai finestrini di un treno in partenza.

La genialità del gruppo e quella del singolo componente si estrinsecava nella zingarata, che come dice la voce narrante del Perotti è «la libertà, l’estro, il desiderio… è come l’amore. Nasce quando nasce e quando non c’è più è inutile insistere. Non c’è più!». L’idea centrale del film si deve a Pietro Germi, che non riuscì a realizzarlo a causa della malattia che lo condusse poi alla morte. Lo stesso Monicelli tenne a ricordare il grande regista facendo apporre nei titoli la dicitura: «Un film di Pietro Germi» e soltanto dopo la sua firma.

Monicelli in seguito rivelò, durante la realizzazione del documentario Ritratto di mio padre del 2010 di Maria Sole Tognazzi, che per ideare gran parte degli scherzi, si era ispirato a fatti realmente accaduti e ben noti a Firenze, negli anni precedenti all’epoca in cui fu girato il film, in particolare agli aneddoti che, oltre a Germi e a Monicelli, raccontavano gli sceneggiatori: Leonardo Benvenuti, Piero De Bernardi, Tullio Pinelli.

Il personaggio del Conte Mascetti fu immaginato basandosi sulle gesta di un nobiluomo che in gioventù aveva realmente sperperato un ingente patrimonio personale, compiendo più volte il giro del mondo con alcuni amici da lui mantenuti, e infine era rientrato a Firenze con un orso al guinzaglio e ridotto in completa bolletta.

Premiato con due David di Donatello, uno al miglior regista e l’altro al miglior attore protagonista assegnato ad Ugo Tognazzi, il film ebbe due sequel, nel 1982 e nel 1985, firmati rispettivamente da Monicelli e da Nanni Loy. Lo storico cast comprendeva Philippe Noiret, Gastone Moschin, Adolfo Celi e Duilio Del Prete, sostituito nei due sequel da Renzo Montagnani.