LA DATA

15 settembre 1682

Nelle verdi campagne dell’Oxfordshire o più probabilmente a Islington, dove si era stabilito proprio in quell’anno, a naso in su come avrebbe passato gran parte della sua vita spingendosi fin nell’emisfero australe per studiarne le stelle, Edmund Halley osserva nella notte del 15 settembre 1682 il XXVI passaggio della cometa da lui stesso studiata e descritta.

Il primo riferimento a questo corpo celeste si trova nel Talmud, dove un passaggio attribuito al rabbino Yehoshua ben Hananiah e databile al 66 d.C. afferma che «esiste una stella che appare una volta ogni settanta anni, e rende confusa la volta celeste inducendo in errore i capitani delle navi»: in quello stesso anno la Giudea è insanguinata da una rivolta contro i Romani che, sedata senza pietà dal futuro imperatore Tito (ancora oggi, nella volta interna dell’Arco eretto in memoria di questa vittoria, si può osservare il bassorilievo con la Menorah portata via come bottino di guerra), porterà nel 70 d.C. alla fatale distruzione del tempio di Gerusalemme ed alla conseguente diaspora del popolo ebraico, con tutto quanto ne consegue.

Nel 1066, come ci mostra quello straordinario fumettone storico che è l’Arazzo di Bayeux, fu nuovamente interpretata come un presagio funesto perché, in quello stesso anno, Harold d’Inghilterra morì nella Battaglia di Hastings, combattendo contro i Normanni dalle agili navi, guidati da Guglielmo il Conquistatore. Tra il 1301 ed il 1302, lo stesso Giotto dovette ammirarne il passaggio, perché nella sua Adorazione dei Magi, nella Cappella degli Scrovegni a Padova, dipinse sulla capanna della Natività, in luogo della stella trinitaria a tre punte, il classico astro caudato che è approdato fino ai nostri giorni, istallandosi in pianta stabile nell’immaginario collettivo.

Ma bisogna arrivare, per l’appunto, al XVII secolo e all’astronomo e matematico inglese perché gli studi sull’omonima cometa giungano ad una fase propriamente scientifica: egli si accorse, infatti, che le caratteristiche della cometa da lui osservata erano simili a quelle dell’astro apparso nel 1531 e descritto dall’astronomo tedesco Pietro Apiano, a sua volta simile a quello visto da Giovanni Keplero nel 1607, a Praga. Halley concluse che tutte e tre le comete erano lo stesso oggetto che ritornava visibile agli astronomi ogni 76 anni e, dopo una stima approssimativa delle perturbazioni che doveva sostenere a causa dell’attrazione degli altri corpi celesti, nelle sue Tabulae Astronomicae ne predisse il ritorno per la fine del 1758 o per l’inizio del 1759.

E aveva ragione, perché fu avvistata la notte di Natale del 1758 e passò al perielio (ovvero alla minima distanza dal sole) il 13 marzo del 1759, anche se l’astronomo non visse abbastanza per vederla una seconda volta, essendo morto a Londra il 14 gennaio del 1742, dopo aver ricoperto il ruolo di Professor of Geometry ad Oxford (come ricorda la targa apposta sulla sua abitazione in New College Lane) ed essere incaricato quale Royal Astronomer presso l’Osservatorio di Greenwich.

In tempi più vicini a noi occorre menzionare il passaggio del 1910, particolarmente rilevante perché fu molto ravvicinato alla Terra che, di fatto, ha attraversato la coda della cometa; in quell’occasione Giovanni Pascoli pubblicò un inno Alla Cometa di Halley e Tolstoj ebbe modo di annotare nel suo Diario, in data 13 gennaio, le seguenti parole: «la cometa sta per catturare la Terra, annientare il mondo, e distruggere tutte le conseguenze materiali della mia attività e delle attività di tutti. Ciò prova che tutte le attività materiali, e le loro presunte conseguenze materiali, sono prive di senso. Solo ha un senso l’attività spirituale».

Meno spettacolare, a causa del sopraggiunto inquinamento luminoso, il passaggio del 1986, che molti di noi ricorderanno unitamente al brusio di fondo che sempre accompagna questi eventi (ma non eravamo ancora nell’era dei social), documentato dalla sonda spaziale europea Giotto che fu lanciata in orbita proprio per raggiungere l’ormai celebre cometa. Non resta che attendere il 2061…

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