LA DATA

16 maggio 1792

Il 16 maggio 1792 fu inaugurato a Venezia il Teatro La Fenice, con l’opera di Giovanni Paisiello I giochi di Agrigento, su libretto di Alessandro Pepoli.

La Fenice – l’entrata d’acqua in una litografia del 1830

A fine Settecento Venezia aveva sette teatri funzionanti, l’opera lirica era di gran voga: il teatro San Benedetto, il più elegante e frequentato della città, fu distrutto in un incendio nel 1773; nacque quindi l’esigenza di ricostruirlo, cosa cui si provvide prontamente, ma con una sgradita sorpresa giudiziaria fra la società proprietaria del nuovo teatro e la famiglia Venier, padrona di una parte del terreno sul quale il teatro era stato ricostruito. La famiglia Venier ottenne ragione e si tenne il teatro, la società che aveva ricostruito il San Benedetto andato in fumo, invece, decise di costruire un teatro più grande e più bello, un po’ come nella favola dei tre porcellini, e lo chiamò La Fenice per celebrare la propria rinascita da queste disavventure. I progetti presentati per la costruzione del nuovo teatro furono ventinove, l’assemblea dei soci scelse quello di Giannantonio Selva (1753-1816), e la scelta non fu facile, data l’importanza dei teatri nella vita della città e la partecipazione agli esiti della gara da parte dei suoi cittadini; l’opera finita però si inseriva perfettamente nel suo contesto architettonico, e fu molto apprezzata.

La Fenice divenne uno dei massimi teatri italiani ed europei, per il quale verranno composte molte opere importanti, dal Tancredi di Rossini, che per La Fenice ne scriverà altre due, a quelle di Gaetano Donizetti e di Vincenzo Bellini. Proprio di Donizetti sarà quella Pia de’ Tolomei che non poté essere rappresentata in teatro a causa dell’incendio che lo distrusse completamente la notte fra il 12 e il 13 dicembre del 1836; in poco più di un anno il teatro La Fenice venne completamente ricostruito dai fratelli Giovanni Battista e Tommaso Meduna, celebri architetti, e nuovamente inaugurato la sera del 26 dicembre 1837:  Nomen omen davvero, come il mitico volatile.

Frattanto veniva alla ribalta l’estro operistico del più grande autore dell’Ottocento, Giuseppe Verdi, che alla Fenice rappresentò il Nabucco nel 1842, e scrisse per il famoso teatro veneziano le successive sue cinque opere: Ernani, Attila, Rigoletto, La Traviata e Simon Boccanegra.

Il destino contenuto nel suo nome fece nuovamente capolino nel 1996, quando il Teatro La Fenice venne distrutto da un incendio devastante, anche stavolta riuscendo a rinascere dalle proprie ceneri.

Per ulteriori informazioni: Teatro La Fenice – Venezia