LA DATA

18 gennaio 52 a. C.

Nel 52 a.C. a Roma, imperversavano feroci scontri fra parti sociali e partiti avversi: la repubblica stava bruciando. Un “ras” del partito degli optimates, Tito Annio Milone, il 18 gennaio di quell’anno rimase coinvolto in uno scontro in strada fra “bandacce”, sulla via Appia, durante il quale uccise il tribuno della plebe Publio Clodio Pulcro.

Nel processo che ne seguì, la difesa di Milone fu affidata al grande avvocato ed ex salvatore della patria Marco Tullio Cicerone, che preparò con cura, come suo solito, un’arringa dettagliata…che, tuttavia, non riuscì a recitare: durante l’udienza, i populares presenti fecero un baccano ostile e talmente grande che il principe del foro non riuscì a declamare al meglio delle proprie possibilità; Milone fu così condannato all’esilio. In seguito, Cicerone conservò il testo dell’orazione mai letta e lo spedì a Milone esiliato a Marsiglia, che rispose con una battuta amara.

Entrambi sarebbero morti in circostanze tragiche, prima che prendesse il potere il principe Ottaviano Augusto, nel turbine degli eventi che hanno visto morire l’ultima e più grande repubblica del mondo antico.