LA DATA

18 luglio 1898

TITTA SCHIRALDI

Il 18 luglio 1898 Marie e Pierre Curie annunciano la scoperta di un nuovo elemento e lo chiamano Polonio, in onore della Polonia, paese d’origine della scienziata naturalizzata francese.

«Crediamo che la sostanza che abbiamo tratto dalla pechblenda contenga un metallo non ancora segnalato, vicino al bismuto. Se l’esistenza di questo metallo verrà confermata noi proponiamo di chiamarlo Polonio».  Così scrissero i Curie, in una pubblicazione, all’indomani della loro scoperta.

Era stato il fisico Henry Becquerel a scoprire il fenomeno della radiazione; in seguito, nel loro laboratorio di Rue Lohmond, a Parigi, i coniugi Curie iniziano a compiere esperimenti su di esso, comprendendo che solo alcuni atomi hanno la capacità di emettere energia, alla quale i due scienziati danno il nome di radioattività.

Durante i loro esperimenti scoprono che alcuni minerali hanno una radioattività più forte di altri; quindi, decidono di concentrarsi su due minerali in particolare, la torbernite e la pechblenda, entrambi ricchi di uranio. Ma la sola presenza del polonio e dell’uranio non spiega il fenomeno. I due scienziati riescono a provare l’esistenza di un altro elemento: il radio. Il 28 marzo del 1902 Marie Curie annota nel suo quaderno «RA = 225,93. Peso atomico di Radio».

La scoperta del polonio e del radio valse ai Curie e al fisico Henri Becquerel il Nobel per la fisica nel 1903. Marie e Pierre Curie non depositarono il brevetto del loro metodo d’isolamento del radio per permettere alla comunità scientifica di effettuare liberamente ricerche nel campo della radioattività. La fama che avevano acquisito non aveva intaccato la visione etica che riservavano al loro lavoro di scienziati.