IL NUMERO

19

Il 19 marzo, giorno di San Giuseppe, in Italia si celebra la festa del papà. Un tempo segnato rosso sul calendario, questo giorno è stato istituito nei primi decenni del XX secolo ed è speculare alla festa della mamma, che si celebra a maggio. Già nel 1871 la Chiesa Cattolica aveva proclamato San Giuseppe, «sublime modello di paterna vigilanza e provvidenza» scriveva papa Leone XIII, protettore dei padri di famiglia e patrono della Chiesa universale. Così è stato naturale assumere questa data per festeggiare tutti i babbi in Italia (ma anche nel principato di Andorra, in Honduras, in Bolivia, in Spagna, in Liechtenstein, in Portogallo, nel Canton Ticino in Svizzera e, naturalmente in Vaticano.

Ma siccome, «Paese che vai, usanza che trovi», nel resto del mondo le date variano a seconda della tradizione locale e della confessione religiosa. Così, più o meno ogni mese del calendario ha la sua festa del papà. Secondo wikipedia, la prima volta documentata in cui il papà fu festeggiato negli Stati Uniti d’America, «sembrerebbe essere il 5 luglio 1908 a Fairmont, West Virginia, presso la chiesa metodista locale. Fu la signora Sonora Smart Dodd la prima persona a sollecitare l’ufficializzazione della festa; senza essere a conoscenza dei festeggiamenti di Fairmont, ispirata dal sermone ascoltato in chiesa durante la festa della mamma del 1909, ella organizzò la festa per la prima volta il 19 giugno del 1910 a Spokane. La festa fu organizzata proprio nel mese di giugno perché in tale mese cadeva il compleanno del padre della signora Dodd, veterano della guerra di secessione americana».

Auguri a tutti i babbi, tutti i giorni, allora!

 

 

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