DAILY LA DATA

19 febbraio 1951
Muore André Gide

Il 19 febbraio del 1951 moriva uno dei più importanti scrittori francesi ed europei: André Gide. Vinse il Premio Nobel della letteratura nel 1947. La motivazione fu: «Per la sua opera artisticamente significativa, nella quale i problemi e le condizioni umane sono stati presentati con un coraggioso amore per la verità e con una appassionata penetrazione psicologica». In realtà negli anni tra la Prima e la Seconda Guerra mondiale Gide oltre ad essere uno scrittore colto, raffinatissimo, intellettualmente provocatorio – nacque nel novembre del 1869 a Parigi ed era figlio dell’altissima borghesia francese (il padre era Paul Gide, professore di diritto all’Università di Parigi e la madre era Juliette Rondeaux e suo zio fu l’economista politico Charles Gide) – era anche un uomo che fece ed amava fare discutere di sé stesso.

Omosessuale, ma educato da una rigida educazione morale protestante, porrà al centro delle sue opere la libertà, il continuo allontanamento dai vincoli morali – che segneranno molto la sua esistenza – l’onestà intellettuale con la difficile conciliazione tra i propri valori e lo stile di vita di un omosessuale.

Amico di Oscar Wilde – che incontrò nel 1891 e che lo spaventò ma allo stesso tempo lo affascinò per il suo stile di vita – Gide vide nello scrittore anglo-irlandese l’esempio stesso che un altro tipo di esistenza era possibile. Scoprì dunque la legittimità del piacere, a differenza di quanto predicato dal puritanesimo familiare. Questo portò a forti tensioni con sua madre finché non incontrò qualche anno dopo il pittore Paul Laurens. Insieme fecero un viaggio, pagato con una borsa di studio, che rappresenterà per lui una vera svolta per una liberazione morale e sessuale, liberalizzazione che influenzerà molto la sua futura opera. Fu amico anche di Paul Valery. Come fu un grande viaggiatore.

Lo influenzarono autori quali Henry Fielding, Goethe, Victor Hugo, Dostoevskij, Stéphane Mallarmé, Nietzsche, Joris-Karl Huysmans, Rabindranath Tagore, Roger Martin du Gard, oltre naturalmente agli amici Wilde e Valery.