Un giorno tristemente famoso per lo sterminio di circa 400 valtellinesi di fede protestante
Nel luglio del 1620, la zona della Valtellina si ritrovò contesa fra le varie parti in causa nel lungo e confusionario gioco della guerra dei Trent’anni.
Predicatori francescani e domenicani inviati da Carlo Borromeo motivarono e sobillarono la popolazione cattolica, per l’interesse della parte filo-spagnola e filo-imperiale.
Questa attività di incitamento ebbe esito nel massacro, che ebbe il suo apice attorno al 19 del mese, di un numero di abitanti della zona di confessione protestante stimato fra le 400 e le 600 vittime.