Cantautore

L’enciclopedia Treccani definisce il termine cantautore «cantante di musica leggera che interpreta brani scritti o musicati da lui stesso».

La canzone d’autore affonda, tuttavia, le sue origini al teatro-rivista degli anni 1930-40, benché il fenomeno del cantautore sia esploso in Italia agli inizi degli anni Sessanta, quando alla canzone di intrattenimento e di largo consumo si cominciò a contrapporre una nuova forma, capace di affrontare tematiche non soltanto “leggere”, ma anche sociali e politiche.

In quel periodo la strada era stata aperta dal Cantacronache, da cui nacque il Nuovo canzoniere italiano e la tradizione della canzone italiana di protesta, fortemente legata al folclore italiano, che ebbe tra i suoi principali esponenti Della Mea, Marini, Pietrangeli e Amodei.

Questo fenomeno musicale e culturale fu affiancato, nello stesso periodo, dalla canzone d’autore influenzata dai chansonniers francesi, inaugurata da Domenico Modugno e proseguito da Gino Paoli, Luigi Tenco, Piero Ciampi, Umberto Bindi, Sergio Endrigo, Bruno Lauzi e, non ultimo, Fabrizio André, così come anche Jannacci e Gaber. Tutti artisti che alla sonorità aggiunsero i contenuti spostando definitivamente il baricentro dalla vecchia scuola melodica a una nuova forma, dove le parole delle canzoni avevano importanza essenziale.

Con gli anni Settanta, la canzone d’autore ebbe nuovi impulsi dal folk statunitense e dai movimenti studenteschi, con protagonisti del calibro di Guccini, De Gregori, Venditti, Claudio Lolli, Eugenio ed Edoardo Bennato, Pino Daniele, Lucio Dalla, Fossati e Finardi,. Una tendenza in parte diversa, più incline a esplorare la dimensione personale che quella sociale e collettiva, viene inaugurata da Baglioni e Cocciante, proseguita da un nutrito gruppo di cantautori più melodici, tra cui spiccavano Branduardi, Paolo Conte, Battiato, Vecchioni, Ivan Graziani, Renato Zero, Zucchero.

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