Un antico frammento in pietra risalente a circa 2.600 anni fa, che ritrae un volto, con tutta probabilità femminile. È l’ultima delle straordinarie scoperte che sono state fatte a Peastum, dal cui sottosuolo continuano a uscire fuori meraviglie. Questa arriva dalla campagna di scavi vicina al tempio di Atena, coordinata da Fausto Longo, direttore della Scuola di specializzazione in Beni archeologici dell’Università di Salerno.
«Ciò lascia spazio alle interpretazioni: il reperto, la cui parte posteriore non è rifinita come l’anteriore, lascia intendere che possa trattarsi di una lastra architettonica, magari una metopa, proveniente dall’edificio dedicato alla dea guerriera: sarebbe la prima in assoluto ad essere ritrovata», si legge sul quotidiano “La Repubblica“.
Lo scavo rientra in un più ampio progetto di studi sul santuario di Atena, per indagare l’area sacra, in particolare le sue fasi più antiche, quando la città, di fondazione greca, aveva ancora il nome di Poseidonia (poi mutato in Paestum dopo la conquista romana nel III secolo avanti Cristo).