DAILY LA DATA

2 settembre 1945
Nasce il Vietnam del Nord

Il 2 settembre 1945 segna la creazione del Vietnam del Nord

C’era una volta l’Impero del Vietnam: se l’erano inventato i giapponesi nel marzo del 1945, sostituendosi – durante la seconda guerra mondiale – al vecchio regime coloniale dell’Indocina Francese. Gli sviluppi del conflitto portarono, nel giro di pochi mesi, alla sconfitta del Giappone che abbandonò lo Stato fantoccio al suo destino, creando un vuoto di potere. Non per molto: nel nord del Paese, ne approfittarono i comunisti della coalizione Viet Minh, guidati da Ho Chi Minh. La loro “rivoluzione d’agosto” favorì la fondazione – il 2 settembre 1945 – della Repubblica Democratica del Vietnam, con capitale Hanoi.

Tuttavia, il nuovo Stato non ebbe inizialmente vita facile. I francesi ripresero possesso del Vietnam, con una nuova entità coloniale, l’Unione Francese: si scatenò, quindi, un conflitto violento tra gli occupanti e i comunisti nord-vietnamiti, la cosiddetta guerra d’Indocina. La repubblica spodestata di Ho Chi Minh ottenne il riconoscimento della Repubblica Popolare Cinese e dell’Unione Sovietica nel 1950, mentre l’indipendenza vera e propria venne conquistata quattro anni dopo, con la sconfitta dei francesi da parte dei Viet Minh nella battaglia di Dien Bien Phu.

Gli stessi Viet Minh fecero del Paese il primo Stato socialista del sud-est asiatico, mentre a sud – dove nel 1949 era, nel frattempo, nato lo Stato del Vietnam, con a capo l’ex imperatore Bao Dai, capitale Saigon – fu creata la Repubblica del Vietnam del Sud, controllata dal filo-americano Ngô Dình Diêm. Inutile l’atto con cui, a Ginevra, venne stabilita la data di nuove elezioni, in entrambe le Nazioni vietnamite, per riunificare il Paese; Diêm – poco dopo il suo insediamento – le rifiutò con decisione.

Tra il 1954 e il 1955, si manifestarono esodi di massa dal Vietnam del Nord a quello del Sud: su una popolazione di circa tredici milioni di persone, lasciarono la Repubblica Democratica oltre ottocentomila nord-vietnamiti, di cui circa cinquecentomila cattolici (malvisti dal regime di Hanoi). Nello stesso periodo, il regime filo-americano ed anti-comunista sud-vietnamita, che assegnò grandi privilegi ai cattolici, mise in atto una politica persecutoria contro i buddisti e i comunisti, costringendo seicentotrentamila persone a spostarsi al nord. Segnali pericolosi e premonitori, destinati a sfociare –dal settembre 1959 – nella guerra del Vietnam.