LA DATA

20 febbraio 2007

Giornata Mondiale della Giustizia Sociale

Nel 2007 le Nazioni Unite hanno deciso di istituire nella data del 20 febbraio la Giornata Mondiale della Giustizia Sociale. La giustizia sociale è un principio fondamentale per la convivenza pacifica e prospera all’interno di una nazione e tra le nazioni. Sosteniamo i principi di giustizia sociale quando promuoviamo l’uguaglianza di genere e dei diritti dei popoli indigeni e dei migranti. Promuoviamo la giustizia sociale quando rimuoviamo le barriere che la gente innalza per motivi di genere, età, razza, etnia, religione, cultura o disabilità.

Per le Nazioni Unite, il perseguimento della giustizia sociale per tutti è al centro della missione globale di promozione dello sviluppo e della dignità umana. L’adozione della Dichiarazione sulla Giustizia Sociale per una Globalizzazione Giusta mira a garantire risultati giusti per tutti attraverso il lavoro, la protezione sociale, il dialogo sociale nonché i principi ed i diritti fondamentali del lavoro.

Oggi la maggior parte delle migrazioni sono legate direttamente o indirettamente alla ricerca di un lavoro dignitoso. Sono 258 milioni i migranti internazionali e l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) stima che circa 150 milioni siano lavoratori migranti.

Il lavoro è ciò che consente ad una persona di realizzarsi e di inserirsi all’interno di una società e di farlo con dignità, ma sempre di più ci troviamo di fronte ad un divario che accentua le diseguaglianze, anche in un paese come l’Italia di oggi che dimentica con troppa facilità i danni di una dittatura fascista, nuovamente incombente, che la Costituzione del 1948 cercò di riparare dedicando all’Uguaglianza l’art.3:

«Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese».