LA DATA

20 settembre 1519

Sì, va bene: Cristoforo Colombo. Sì, va bene: Amerigo Vespucci. Ma se Ferdinando Magellano – in portoghese, sua lingua natale, Fernão de Magalhães riscritto in latino Ferdinandus Magellanus e in spagnolo Fernando de Magallanes – il 20 settembre 1519 non avesse iniziato il suo viaggio attorno al mondo, noi di questo pianeta che si chiama Terra sapremmo poco, niente o qualcosa di molto distorto.

Era nato a Sabrosa il 17 ottobre 1480 e quando trentanovenne intraprese quell’impresa di circumnavigare il globo, dimostrò definitivamente quattro cose: che la Terra è una sfera; che la circonferenza del pianeta è maggiore di quanto avessero mai creduto tutti i geografi; che l’America poteva essere circumnavigata al pari del continente africano; che si perdono 24 ore se si segue il cammino del Sole da Occidente a Oriente.

Quest’ultima osservazione fornì le basi a nuove speculazioni di interesse fisico e metafisico sulla natura del tempo e dell’eternità, con alcune delle quali ci si scervella ancor oggi.

Morì il 27 aprile 1521 nelle odierne Filippine, senza essere riuscito a portare a termine la sua missione di esploratore e navigatore, ma, partendo dall’Europa verso Ovest, il primo a raggiungere le Indie e – attraverso il passaggio da lui scoperto all’estremo Sud del continente americano e successivamente chiamato stretto di Magellano – il primo europeo a navigare nell’oceano Pacifico.

Magellano intraprese, pur senza portarla a termine, perché ucciso il 27 aprile 1521, quella che sarebbe diventata la prima circumnavigazione del globo al servizio della corona spagnola di Carlo V di Spagna. Fu infatti ucciso nell’isola di Mactan da guerrieri delle popolazioni Lapu-Lapu e Zula che non intendevano sottomettersi a Carlo V, re di Spagna riconoscendolo come proprio monarca e di piegarsi al Cristianesimo.

Il corpo di Magellano non fu mai restituito e non se ne conosce la sorte.

La storia del suo viaggio è pervenuta tramite gli appunti di un suo uomo d’arme, il vicentino Antonio Pigafetta, che si adoperò per il resto della vita a mantenere viva la memoria di Magellano e della sua impresa storica.

Proprio Pigafetta, insieme a Juan Sebastián Elcano, riuscirono a completare la circumnavigazione del Globo, che non era il fine vero del viaggio di Magellano, il quale mirava unicamente a trovare il passaggio a ovest verso le Isole delle Spezie e le Indie.

Solo in 17 sopravvissero a quel lungo viaggio.

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