IL NUMERO

200 milioni

Nel caso venisse voglia di collezionare insetti, di quelli che si infilzano con uno spillone e si cacciano dentro a teche di vetro, è bene sapere che esistono circa 900.000 specie differenti di insetti (almeno quelli noti) e il numero totale li porta a rappresentare quasi l’80% di tutte le specie viventi esistenti. Gli insetti rappresentano il gruppo più eterogeneo e popoloso di organismi presenti sulla terra, ovvero la biomassa più grande tra gli animali terresti. Secondo una stima approssimativa, si calcolano circa 10 trilioni (10.000.000.000.000.000.000) di insetti vivi e, sempre a occhio, ne toccano circa 200.000.000 ad ogni essere umano!

La capacità di volo, le piccole dimensioni che permettono la sopravvivenza in diversi habitat, la capacità di conservare lo sperma per la fecondazione in ritardo e l’incredibile adattabilità e fertilità, hanno portato gli insetti a diventare una presenza importante sul pianeta. Possiamo, quindi, zompare felici per boschi e praterie armati di retino a caccia di invertebrati…finché possibile. Sì, perché in parallelo agli impressionanti numeri di insetti presenti, il dott. Rodolfo Dirzo, professore di Biologia all’Università di Stanford, ci informa che siamo avviati a grandi passi verso la sesta estinzione di massa, la cosiddetta defaunazione antropocentrica.  

Ci basti sapere, in questa sede, che la sorgente del progressivo calo di fauna selvatica è causato dalle attività umane. Negli ultimi 35 anni la popolazione mondiale è raddoppiata, mentre il numero degli animali invertebrati, nello stesso periodo, è diminuito del 45%. Si tratta di ragni, vermi, farfalle e altri insetti, il cui declino è dovuto, come per le specie più grandi, alla perdita dell’habitat e al cambiamento climatico. Se le conseguenze che riguardano anche noi potrebbero non risultare immediate, lo diventano pensando agli insetti impollinatori. Questi provvedono all’impollinazione del 75% delle coltivazioni di piante commestibili, coprendo circa il 10% del valore economico della produzione di cibo a livello mondiale.

Per non parlare del ruolo svolto dagli insetti nel ciclo dei nutrienti e nella decomposizione dei materiali organici, che garantisce la produttività dell’ecosistema. Solamente negli Stati Uniti, il valore stimato per il controllo delle specie infestanti da parte di quelle locali che le predano è stimato intorno ai 4,5 miliardi di dollari l’anno.

Ma se a qualcuno venisse in mente che, alla fine, l’Uomo resterà l’ultimo sopravvissuto sulla faccia della Terra si sbaglia di grosso e ce lo conferma sempre il dott. Rodolfo Dirzo: «ove c’è un’alta densità di popolazione umana i tassi di defaunazione sono molto alti e c’è un grande numero di roditori, e dunque alti livelli di agenti patogeni, che fanno aumentare il rischio di trasmissioni di malattie». Tempi duri per la povera Vispa Teresa.