LA DATA

21 settembre 1937

Quando la narrativa per l’infanzia esce dai confini ed entra nell’empireo della narrativa universale. Il 21 settembre 1937 venne pubblicato per la prima volta un libro che, come accade in rari e fortunati casi, nacque come una favola per bambini ma poi divenne una storia per tutte le età poiché ricca di piani narrativi e fruibile a molti livelli. Come per Alice o Peter Pan o Il Piccolo Principe è questo il caso di Lo Hobbit dello scrittore nato come linguista e studioso di filologia anglosassone (contribuì anche alla creazione del New Oxford English Dictionary) John Ronald Reuel Tolkien, autore, tra l’altro, de Il Signore degli Anelli e di altre celebri opere riconosciute come pietre miliari del genere fantasy.

L’opera di John Ronald Reuel Tolkien ha raggiunto una notevole fama in tutto il mondo. A quarantadue anni dalla morte dello scrittore, i suoi libri sono tuttora in testa alle classifiche di vendita in molti paesi. Tale successo è dovuto anche al fatto che Tolkien è stato capace di produrre un’opera dai molteplici livelli di lettura, complessa ma allo stesso tempo estremamente popolare e facile da recepire ai livelli basilari.

Tolkien, che di mestiere era professore di filologia anglosassone presso Leeds e Oxford, aveva l’abitudine di prendere appunti sui margini dei fogli e su ogni pezzo di carta che gli passasse sotto mano. Da queste semplici annotazioni egli sviluppava storie affascinanti, drammatiche e piene di poesia. In questo modo nacque anche Lo Hobbit, rappresentante di una razza umana che vive nell’universo immaginario di Arda, di cui è famoso l’attacco scritto di getto sul foglio di un compito che Tolkien stava correggendo: «In un buco del terreno viveva uno Hobbit».

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