LA DATA

22 giugno 1633

Galileo Galilei, celebre fisico, astronomo, filosofo e matematico italiano, il 22 giugno 1633 è costretto all’abiura delle sue concezioni astronomiche e al confino nella villa di Arcetri. La Chiesa aveva accusato Galileo di eresia e, soprattutto, di voler sovvertire la filosofia naturale aristotelica e le Sacre Scritture. L’astronomo toscano, infatti, aveva contribuito notevolmente a un’importante rivoluzione astronomica, sostenendo il sistema eliocentrico: il Sole è fermo al centro del sistema ed è la Terra che ruota attorno ad esso. La Chiesa, invece, predicava il contrario, nella convinzione che fosse la Terra il centro dell’Universo e che tutti gli altri pianeti, compreso il Sole, le ruotassero attorno.

Per le sue teorie, Galileo fu, quindi, processato e, al termine del processo, condannato dal Sant’Uffizio.

Sono dovuti passare 359 anni perché la Chiesa riconoscesse il proprio errore e conferisse a Galileo gli onori che gli spettano per i suoi meriti scientifici. Il 31 ottobre 1992 papa Giovanni Paolo II, durante la sessione plenaria della Pontificia Accademia delle Scienze, ha dichiarato riconosciuti gli errori commessi, decretando così anche la fine dei lavori di un’appositia commissione di indagine istituita nel 1981.