LA DATA

23 ottobre 2002

Inizia in questo giorno del 2002 avvenne la cosiddetta Crisi del teatro Dubrovka, che indica il sequestro avvenuto tra il 23 e il 26 ottobre del 2002 al teatro Dubrovka di Mosca. Durante questo periodo vennero, infatti, sequestrati e tenuti in ostaggio 850 civili da parte di un gruppo di 40 militanti armati ceceni. I ceceni chiedevano il ritiro immediato delle truppe russe dalla Cecenia e la fine della seconda guerra cecena, iniziata tre anni prima per riottenere il controllo dei territori conquistati dai separatisti ceceni.

I momenti all’interno del teatro furono convulsi e di grande tensione: le persone presenti oscillavano tra momenti di relativa tranquillità e attacchi di isteria e panico, comprensibilmente scossi per la situazione. Durante il primo giorno, i sequestratori rilasciarono 15 bambini e un uomo con problemi cardiaci. L’evento più drammatico di quel giorno fu l’ingresso nel teatro di Ol’ga Romanova, una giovane russa, che riuscì a sorpassare il cordone di sicurezza disposto dalla polizia e a entrare nel teatro. Una volta in platea, affrontò con coraggio i terroristi e cercò di stimolare gli ostaggi a opporsi ai loro sequestratori. Questi ultimi, però, la scambiarono per un agente dei servizi segreti russi, le spararono, uccidendola.

La Crisi del teatro Dubrovka terminò il 26 ottobre, quando le forze speciali russe pomparono il fentanyl (un potente oppioide sintetico) nel sistema di ventilazione dell’edificio. Questo causò la morte di 129 ostaggi e 39 combattenti, ma in seguito la polizia riuscì a fare irruzione.

Ci sono ancora ombre sulle responsabilità del presidente Vlamidir Putin, ufficiosamente assolto dalla stampa, ma accusato dai più di essere il responsabile dell’uso del fentanyl.

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