Giuseppe Verdi compose l’Aida per l’inaugurazione del nuovo teatro del Cairo, il Khedivial Opera House. Dieci anni prima Isma’il Pascià, Chedivè d’Egitto, gli offrì un compenso di 80 mila franchi per comporre un’opera per l’inaugurazione del Canale di Suez, ma il compositore rifiutò, dicendo che non scriveva musica d’occasione. Nel 1870, invece, gli piacque l’idea di scrivere un’opera egiziana di argomento storico per l’inaugurazione del teatro, occasione completamente diversa. Questo è quel che ci dice Wikipedia, mentre altre fonti come la Treccani riportano un’altra versione dei fatti. Comunque sia andata, Giuseppe Verdi era già un compositore molto famoso e l’Aida gli fruttò molto più di 80 mila franchi, qualunque fosse la motivazione della commissione dell’opera.
Per la messa in scena al Cairo fu necessario aspettare la conclusione della guerra franco-prussiana, perché i costumi e le scene erano a Parigi, che era sotto assedio. L’opera di Verdi, in quattro atti su libretto di Antonio Ghislanzoni, basata su un soggetto originale dell’archeologo francese Auguste Mariette, fu rappresentata per la prima volta il 24 dicembre 1871; a dirigerla fu Giovanni Bottesini, il Paganini del contrabbasso, compositore e direttore d’orchestra, mentre Verdi non era presente. Nella Marcia trionfale dell’opera furono utilizzate lunghe trombe, del tipo delle trombe egiziane o delle buccine romane («…com’erano le Trombe nei tempi antichi», scrive Verdi), appositamente ricostruite per l’occasione, ma dotate di un unico pistoncino nascosto da un panno a forma di vessillo; le grandiose scenografie e la cura dei costumi ricalcavano un gusto esotista piuttosto diffuso in tutto l’Ottocento.