IL NUMERO

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Secondo la Evironment Agency, l’Agenzia per l’ambiente britannica, entro 25 anni, l’Inghilterra rischia di rimanere senza acqua. A causa certamente dei cambiamenti climatici, ma soprattutto di un consumo smodato, tecnologie per la raccolta e il trasporto dell’acqua obsolete e in peggioramento, aumento della popolazione previsto da 60 a 75 milioni di persone, in pochi anni. E questo avviene in una delle regioni europee più piovose, con circa 133 giorni all’anno di pioggia, nota anche per l’efficienza e la qualità delle proprie infrastrutture. Evidentemente non quelle idriche.

L’allarme è stato lanciato dal direttore dell’agenzia, Sir James Bevan, durante la Environment Agency Waterwise Conference, lo scorso 19 marzo. Nel suo discorso (qui integrale), Bevan ha dichiarato che i fiumi e le sorgenti si stanno prosciugando e tutta la regione non sarà presto più in grado di sopportare il consumo quotidiano pro-capite di 140 litri di acqua al giorno. Nei prossimi 20 anni, se l’Inghilterra non vuole morire di sete, il consumo deve scendere a 100. Questo sarà possibile con tecnologie migliori, con una più viva coscienza e maggiore senso civico, se i fornitori cominceranno ad occuparsi anche delle perdite della rete idrica, con un obiettivo di riduzione del 50%. «Sarà difficile – ha detto – ma necessario. I costi per farlo sono di certo inferiori a quelli che saranno necessari per riparare ai danni che si potrebbero verificare in futuro».