DAILY LA DATA

25 ottobre 1955
Muore la bimba simbolo di Hiroshima

La sua speranza di sopravvivere era aggrappata a una leggenda giapponese che narra si possa avverare un desiderio se si riusciranno a costruire mille gru di carta

Sadako Sasaki. Questo nome oggi forse a molti non dirà più nulla. Eppure la sua breve  vita, conclusasi il 24 ottobre 1955, divenne il simbolo del genocidio di Hiroshima, in coda alla seconda guerra mondiale. La bimba, che all’epoca dello sgancio delle bombe atomiche aveva solo due anni, fu tra i sopravvissuti e crebbe per quasi dieci anni forte, atletica e apparentemente sana.

Ma gli effetti dell’atomica si fecero sentire a distanza. A undici anni si ammalò di leucemia e vide sfiorire tutti i suoi sogni. Si aggrappò a una leggenda giapponese, che narra si possa avverare un desiderio se si riusciranno a costruire mille gru di carta con il metodo dell’origami. La piccola Sadako trascorse 14 mesi in ospedale realizzando centinaia di gru di carta, ma il male ebbe il sopravvento sulla speranza. Quando si spense, tutte le bianche gru che aveva costruito vennero sepolte con lei.

La sua storia struggente ha dato spunto a libri come Il gran sole di Hiroshima di Karl Bruckner e a monumenti che la ricordano, come quello collocato nel Parco del Memoriale della Pace in cui la bambina tende una gru d’oro verso il cielo.