DAILY LA DATA

26 febbraio 1993
Autobomba al World Trade Center

Le indimenticabili terribili immagini dell’attentato alle Torri gemelle di New York dell’11 settembre 2001 hanno finito per mettere in ombra che già il 26 febbraio 1993 al World Trade Center ci fu un attentato terroristico. Morirono 6 persone e i feriti furono addirittura 1.042.

Alle 12:17:37 ore locali una bomba collocata in un furgone giallo noleggiato alla Ryder di Lower Manhattan e lasciato nel parcheggio sotterraneo B-2 del WTC esplose provocando un cratere di circa 30 m, la rottura dell’impianto idrico ed energetico e il black out delle linee telefoniche e delle onde-radio nell’intera area di Manhattan.

Si levò una colonna di fumo che, soprattutto attraverso le scale, raggiunse il 93º piano di entrambe le torri intossicando molti occupanti e rendendo estremamente difficile l’evacuazione degli edifici da parte dei soccorritori del New York Fire Department e della polizia giunti sul posto nove minuti dopo l’esplosione.

Solo 15 persone rimasero ferite a causa dell’esplosione, la maggior parte invece proprio nel tentativo di evacuarle. In molti rimasero intrappolati negli ascensori, tra cui 17 bambini, bloccati per cinque ore. Anche 88 vigili del fuoco e 35 poliziotti dovettero essere portati in ospedale o essere curati dal personale medico giunto sul posto.

La bomba, giudicata dall’FBI il più grosso ordigno artigianale mai costruito, impiegava una miscela di nitrourea e gas idrogeno dal peso di circa 680 kg e lo scopo anche in quell’occasione era quello di provocare l’implosione delle Torri Gemelle e l’immensa strage messa a segno 8 anni dopo.

Le strutture portanti tuttavia tennero e i grattacieli non crollarono. Se il furgone fosse stato parcheggiato accanto alle fondamenta in cemento la Torre Nord sarebbe potuta collassare verso la Torre Sud, distruggendole entrambe. L’esplosione danneggiò comunque anche gli edifici adiacenti, tra cui il Marriott Hotel.

Le indagini portarono all’arresto nel marzo del 1994 di 4 uomini: Mahmud Abouhalima, Mohammad Salameh, Nidal Ayyad e Ahmad Ajaj, giudicati poi colpevoli di cospirazione, distruzione di proprietà e trasporto di esplosivo. Ma il vero architetto dell’attentato Ramzi Yusuf e Eyad Ismoil, l’uomo che con lui noleggiò il furgone parcheggiandolo nel sotterraneo del WTC furono presi solo nel novembre del 1997. Fu condannato all’ergastolo anche lo sceicco Omar Abd al-Rahman con l’accusa di cospirazione sediziosa.

I terroristi pare non disponessero di ingenti risorse, tant’è che Salameh il giorno dopo l’attentato andò all’agenzia dove avevano noleggiato il furgone chiedendo la restituzione della cauzione: i soldi gli sarebbero serviti per fuggire in aereo.

L’attentato dell’11 settembre distrusse anche la fontana di granito in memoria delle vittime disegnata da Elyn Zimmerman e posta nel 1995 sul luogo dell’esplosione.