LA DATA

27 luglio 1929

Il 27 luglio del 1929 viene pubblicato Gli indifferenti, primo romanzo di Alberto Moravia, considerato dalla critica uno dei più grandi romanzieri del XX secolo. Quando è stato pubblicato il libro, Moravia era poco più che ventenne, ma riusì, con crudo realismo, a delineare i tratti della borghesia italiana, meschina e superficiale, interessata al mantenimento dello status quo a discapito dell’affermazione personale e degli affetti.

Protagonista de Gli indifferenti è la famiglia Ardegno, composta dalla madre Mariagrazia (ormai vedova) e dai due giovani figli, Michele e Clara. Intorno a loro gravita Leo, amante della madre (ma non solo…), personaggio privo di scrupoli morali e il cui unico interesse è quello di arricchirsi sul piano economico. Una famiglia che è lo specchio di una società, quella borghese, che vive il periodo fascista allontanando da sé la consapevolezza del fatto che i tempi stanno cambiando e che l’istituzione familiare sta lentamente perdendo la sua importanza e il suo ruolo sociale.

Inoltre, aver abbracciato i prinicipi del fascismo ha inevitabilmente condotto la borghesia a profondi mutamenti, una volta conclusosi il Ventennio. E tutto questo emerge dalle pagine del libro, in cui lo scrittore riesce, con la sua prosa realista, a tratteggiare i suoi personaggi nella loro più cruda indifferenza, nel loro totale disinteresse per gli affari comuni, presi dal desiderio incontrollabile di ricchezza e di affermazione sociale.

«Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti». Lo diceva Antonio Gramsci, ma una critica a uno stile di vita parassitario e indifferente si legge anche nelle parole di Moravia, che regala ai suoi lettori uno spaccato di una borghesia menzognera e priva di qualsiasi morale.