L’invenzione dell’illuminazione a gas di carbone è da attribuire all’ingegnere scozzese William Murdoch che lavorava in un’officina di motori a vapore a Birmingham. Murdoch, a partire dal 1792, portò avanti diversi esperimenti di illuminazione utilizzando gas ricavati da combustibili gassosi, come il metano, e dal carbone, fino a concludere che il migliore fosse il gas di carbone.
La prima strada ad essere illuminata con lampioni a gas, il 28 gennaio 1907, fu Pall Mall, celebre via londinese, che ancora oggi arriva fino a Trafalgar Square e lungo la quale, all’epoca, si affacciavano diversi club per gentleman. Pochi anni dopo, nel 1823, erano ormai numerose le città inglesi illuminate a gas, che aveva il grande vantaggio di costare ben il 75% in meno rispetto all’illuminazione ad olio o con candele. La diffusione dell’illuminazione a gas permise di allungare l’orario di lavoro nelle industrie favorendo la rivoluzione industriale.
Nel 1820 l’illuminazione stradale a gas fu adottata anche a Parigi; in Italia si diffuse a partire dal 1830. Nel 1869 il maggior numero di lampioni a gas si contavano a Trieste, Torino, Milano, Genova e Napoli.
Fino all’inizio del Novecento il gas utilizzato per l’illuminazione era prodotto dal carbone, da allora, prima negli USA e poi in Europa e nel resto del mondo, si iniziò a utilizzare il gas naturale.
Nella seconda metà del secolo scorso l’illuminazione stradale a gas fu gradualmente sostituita ovunque da quella elettrica.
Oggi le lampade a gas vengono ancora utilizzate in campeggio per la maggiore intensità di luce che sono in grado di emettere, ma le lampade a led le stanno rapidamente soppiantando.