DAILY LA DATA

29 gennaio 1964
Esce “Il dottor Stranamore”

Il 29 gennaio 1964 esce nei cinema statunitensi Il dottor Stranamore – Ovvero: come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare la bomba.

Il film, liberamente tratto dal romanzo Red Alert (1958) di Peter George e sceneggiato dallo stesso Kubrick, è una feroce, grottesca, tragicomica denuncia della follia della Guerra fredda e dell’incoscienza dei potenti che mettono in pericolo la stessa  sopravvivenza dell’umanità.

La trama del film è notissima: il generale Ripper, in preda alla follia, ha ordinato a uno stormo di bombardieri statunitensi, muniti di bombe nucleari, di attaccare l’Unione Sovietica. Il presidente USA, Muffley, in accordo col ministro sovietico, cerca di fermare, i bombardieri, arrivando a fornire le coordinate di volo degli aerei, in modo che possano essere abbattuti. La faccenda è di vitale importanza, visto che i sovietici confessano di avere creato un ordigno, “Fine del mondo”, che in caso di attacco nucleare entrerà in funzione automaticamente e non potrà essere fermato.

Nel film Kubrik riesce a trasmettere la tragica assurdità del gioco al massacro delle superpotenze, la loro noncuranza per le sorti dei popoli,  attraverso i surreali dialoghi tra generali, presidenti e ministri, come quello che potete leggere qui sotto, tra il Presidente degli Stati Uniti Muffley al telefono col ministro sovietico Dimitri Kisov:

«Senti un po’, Dimitri… Ti ricordi che noi… noi abbiamo sempre parlato di questa possibilità che succedesse qualche inconveniente con la bomba? La bomba, Dimitri. La bomba all’idrogeno. Be’, insomma, è successo questo: uno dei nostri comandanti di base ha-ha-ha avuto come… be’, insomma, gli è girato il boccino! Be’, sai, è diventato un po’… strano, e… Insomma, ha fatto una sciocchezzuola… Ecco, adesso ti dico cosa ha fatto: ha ordinato ai suoi aerei… di venirvi a bombardare».

Come per tutti i suoi film, Kubrik studiò meticolosamente le scenografie. A questo proposito merita citare un aneddoto: pare che Donald Regan, appena insediatosi come presidente, abbia chiesto dove fosse la War room. Gli venne risposto con imbarazzo che non esisteva, l’imponente stanza che Regan aveva visto nel film era totalmente frutto della fantasia del regista.

Certamente la riuscita della pellicola fu dovuta anche a Peter Sellers che si cimentò con successo in tre personaggi molto diversi fra loro: il presidente degli Stati Uniti Muffley, l’ufficiale della Royal Air Force Mandrake e il dottor Stranamore, uno scienziato ex nazista, direttore per lo sviluppo delle armi nucleari.

A distanza di 56 anni dalla sua uscita al cinema, Il dottor Stranamore si dimostra purtroppo attualissimo, la cosiddetta Guerra fredda è finita, ma i potenti del mondo giocano ancora con la vita di tutti noi e alla minaccia atomica se n’è aggiunta un’altra, forse ancora più terribile, quella dei cambiamenti climatici. È di pochi giorni fa la notizia che gli scienziati hanno portato ancora avanti le lancette del Doomsday Clock, l’Orologio dell’Apocalisse. Adesso segnano le  23:58:20, mancano solo 100 secondi alla fine del mondo.

Se vogliamo riflettere sulla tremenda notizia, senza rinunciare all’humor, non perdiamo la versione restaurata del capolavoro di Kubrick che sarà distribuita nelle sale dalla Cineteca di Bologna per due giorni, il 3 e 4 febbraio prossimi.