Il 29 ottobre 1950, a Crotone, nasceva il cantautore Salvatore Antonio Gaetano, in arte Rino, morto prematuramente il 2 giugno 1981 a soli 31 anni, in un grave incidente stradale sulla Nomentana, a Roma. Una morte avvolta da molti dubbi, dopo la quale, come ha scritto Serena Bersani qui, su TESSERE nell’anniversario del tragico evento, «emersero molti altri elementi che potevano far pensare a un omicidio mascherato da incidente. Di certo, le indagini si chiusero molto in fretta (malgrado fosse stata fatta anche un’interrogazione parlamentare) e il caso venne archiviato come un tragico destino che aveva strappato al pubblico uno dei più geniali protagonisti della musica italiana».
Nonostante la sua breve vita, Rino Gaetano vita è stato molto amato dal pubblico e tutt’ora resta uno degli autori più apprezzati, per la profonda ironia che caratterizzava le sue canzoni, cantante con voce graffiante, attraverso le quali denunciava anche problemi sociali, nascondendoli dietro testi apparentemente giocosi e disimpegnati. Fu profondamente legato alle sue origini calabresi ed evitò di schierarsi politicamente, anche se nei suoi componimenti si trovano riferimenti e critiche alla classe politica italiana.
Importante per la sua sua carriera fu l’esperienza sanremese, con la canzone Gianna, grazie alla quale il pubblico cominciò a conoscerlo e ad apprezzarlo, anche rispetto alle precedenti produzioni meno facili e orecchiabili.
Il lavoro completo di questo artista, tuttavia, conobbe un significativo successo soprattutto negli anni successivi alla morte. Molte delle sue canzoni sono state riscoperte dalle nuove generazioni, in particolare all’inizio del nuovo Millennio, tanto che proprio i più giovani ne hanno decretato la riscoperta, conferendogli lo status di artista di culto.
