IL NUMERO

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2. Come 2 giugno, Festa della Repubblica, istituita nel 1949 per celebrare il referendum con il quale gli italiani, 72 anni fa, furono chiamati a scegliere tra monarchia e, appunto, repubblica. E del quale in un bell’articolo scritto per Tessere, Giorgio Frasca Polara racconta inquietanti e poco noti retroscena.

Una festa importantissima, che mai come in questo periodo deve essere celebrata e ricordata, affinché non si perda memoria di come e attraverso quali percorsi la storia ci abbia condotto al 2 giugno del 1946 e a quanto fosse vicina la data del 25 aprile 1945, Festa della Liberazione dal Nazifascismo, non a caso.

Eppure la celebrazione della Repubblica non è sempre stata il 2 giugno: nel 1977, nel pieno di una gravissima crisi economica, venne spostata alla prima domenica di giugno, con la conseguente soppressione del giorno festivo (legge 54/1977). Bisogna aspettare il 2001, perché il 2 giugno, su impulso dell’allora presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, molto attento alla valorizzazioni del simboli della storia italiana e della patria, venisse ripristinato come giorno festivo.

La prima celebrazione della Festa della Repubblica Italiana avvenne il 2 giugno 1947, mentre nel 1948 si tenne la prima parata in via dei Fori Imperiali a Roma, anche se l’ufficialità della festa arrivò nel 1949, con la legge 260/1949,Disposizioni in materia di ricorrenze festive, articolo 1 che recita: «Il giorno 2 giugno, data di fondazione della Repubblica, è dichiarato festa nazionale».

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