LA DATA

30 agosto 1706

Questa data ricorda l’eroismo di Pietro Micca, storico episodio un tempo immancabile nei libri di storia a scuola. Il soldato piemontese del Ducato di Savoia si sacrificò per impedire l’ingresso dei francesi a Torino. Gli assedianti, dopo aver sopraffatto alcune guardie, avevano trovato un passaggio nei sotterranei della Cittadella e Micca, che era di sentinella, lo fece saltare con un carica di esplosivo  per ostruire la via d’accesso alle forze nemiche,  con un gesto eroico che gli costò la vita il 30 agosto del 1706. Tra storia e leggenda questo episodio rimane  una delle più conosciute testimonianze di un  atto di eroismo, simbolo  del sacrificio di quanti furono chiamati a combattere per la difesa  dei propri ideali nel percorso che ha portato all’unità d’Italia. Grazie al sacrificio di Pietro Micca la città si salva, e con lei i Savoia. Vittorio Amedeo II farà corrispondere per riconoscenza alla vedova del minatore, Maria Pasqual Bonino, un vitalizio di due pani al giorno.

Un episodio tra retorica ed epopea,  connotato anche in chiave iconografica, che a partire dalla metà dell’Ottocento una certa storiografia romantica ha alimentato con interpretazioni del mito ormai consolidato. Testimonianze se ne possono ricavare dalla letteratura per l’infanzia ai  libri di scuola, dai testi teatrali alla cinematografia e ai monumenti, fino ad arrivare ad Umberto Eco che ne Il Secondo Diario Minimo scrisse un’immaginaria Intervista all’eroe  Pietro Micca.  Nel 1961,  in occasione della celebrazione del centenario dell’Unità d’Italia è  stato aperto a Torino il museo civico  a lui dedicato.