Il penultimo giorno dell’anno 1939 viene messo in vendita il primo televisore a colori. Valore di mercato 1.175 dollari. Una cifra stratosferica per quei tempi.
Già dal 1939 era stato adottato un principio di compatibilità nella produzione dei programmi, secondo il quale le future trasmissioni televisive a colori dovevano essere visibili anche su televisori in bianco e nero, così come i programmi in bianco e nero dovevano essere visibili come tali anche su televisori a colori. Questo principio, che consentiva la coesistenza di nuovi e vecchi apparati televisivi, fu seguito come principio di base per tutti gli sviluppi tecnici successivi.
Tuttavia i primi esperimenti di trasmis
sioni a colori iniziarono, sempre negli Stati Uniti, alla fine degli anni Quaranta. Fu proprio in questo periodo che venne messo a punto quello che, nel 1953, sarebbe diventato lo standard NTSC (National Television Systems Commitee). Le trasmissioni a colori regolari ebbero inizio sempre negli Stati Uniti nel 1954.
Dalla metà degli anni Sessanta diverse altre nazioni cominciarono a diffondere programmi televisivi a colori, tra cui Francia, Gran Bretagna e Germania.
L’Italia è stato uno degli ultimi Paesi ad adeguarsi al colore, con la prima trasmissione datata 1 febbraio 1977, malgrado la RAI fosse tecnologicamente pronta per trasmettere a colori già dalla nascita di Rai 2, il 4 novembre 1961.
Il ritardo fu causato in parte, si dice, per motivi politici, in parte dalla lotta fra gli standard europei concorrenti SECAM e PAL, mentre già prima del 1977 le stazioni televisive del Principato di Monaco, della Svizzera e della Jugoslavia, spesso riprese e ritrasmesse da emittenti locali italiane, trasmettevano a colori.
Tuttavia, già dalla metà degli anni Settanta, la Rai trasmetteva con cadenza quotidiana una serie di “prove tecniche di trasmissione”, con immagini statiche o filmati con sottofondi di musica classica. Il più famoso era il filmato di un gruppo di persone che visitavano uno zoo, con il sottofondo musicale de La Gazza ladra di Rossini.
