IL NUMERO

36.000.000.000

A tanto ammonta l’evasione dell’Iva in Italia, secondo il rapporto annuale della Commissione Europea, che ci piazza all’ultimo posto, prima di Romania e Grecia. Numeri simili a quelli del 2015, quando i miliardi non incassati erano 35,753, garantendo all’Italia il primato nella graduatoria.
«Se si calcolano le percentuali relative al divario tra entrate previste ed effettive, lo Stato italiano rimane comunque ai primi posti a livello europeo con una differenza del 25,9%, dietro solo a Romania (35,88%) e Grecia (29,2%): un miglioramento, rispetto al 2015, di appena 0,23 punti percentuali», riporta un articolo de “Il Fatto quotidiano.

Nel complesso, dal 2012 al 2016 l’Italia è riuscita a ridurre l’evasione del 3 per cento. «Il divario dell’Iva è diminuito in 22 Stati membri – continua l’articolo – con ottimi risultati ottenuti da Bulgaria, Lettonia, Cipro e Paesi Bassi, in ciascuno dei quali si è registrato un calo di oltre 5 punti percentuali.

I Paesi Ue in cui l’evasione dell’Iva è la più bassa sono Lussemburgo(0,85%), Svezia (1,08%) e Croazia (1,15%). Un aumento c’è stato, invece, in sei Paesi: Romania, Finlandia, Regno Unito, Irlanda, Estonia e Francia. Una perdita di 150 miliardi di euro all’anno per i bilanci nazionali rimane inaccettabile, soprattutto quando 50 di questi miliardi finiscono nelle tasche di criminali, autori di frodi e probabilmente anche terroristi».

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