IL NUMERO

39

È il numero delle apparizioni di Alfred Hitchcock (1899 – 1980) nei suoi film, che in totale sono invece, come regista, 72, contando cortometraggi e lungometraggi, in bianco e nero o a colori, riferibili tanto al periodo inglese quanto a quello americano, ed escludendo, invece, quelli come aiuto regista (6), designer dei titoli (2) e regista degli splendidi episodi dei telefilm Alfred Hitchcock presenta o di altre serie televisive (20) cui collaborò o dette vita.

A Francois Truffaut – che lo intervistò nel 1967 rendendogli poi omaggio nel 1975, nel film Adèle H., una storia d’amore, facendolo apparire per pochi secondi nei panni di un soldato nel quale la protagonista crede di riconoscere l’uomo che sta disperatamente cercando – disse che il vezzo di disseminare i suoi lavori con quei camei, brevi apparizioni “straordinarie” al di fuori del contesto generale del film, «era strettamente funzionale, perché bisognava riempire lo schermo. Più tardi è diventata una superstizione e infine una gag. Comunque oggi è una gag abbastanza ingombrante, e per permettere alla gente di vedere il film con tranquillità, mi preoccupo di farmi notare nei primi cinque minuti».

39 è anche il numero di una sua celebre pellicola del 1935: The 39 Steps in inglese, Il club dei 39 in italiano, ma molto probabilmente questa è una circostanza del tutto fortuita o casuale che dir si voglia.

Impareggiabile maestro del cinema, Hitchcock appare la prima volta in un suo film del 1927, Il pensionante, e lì lo fa due volte: la prima è seduto di spalle nella redazione di un giornale, la seconda è tra la folla che assiste ad un arresto della polizia. Fa il bis anche in Sabotatori del 1942, dove appare la prima volta vestito da cowboy per consegnare una lettera e la seconda a un’edicola dove compra dei giornali; in Il peccato di Lady Considine del 1949, prima al ricevimento del governatore, poi fermo a discutere sulle scale di un palazzo mentre il protagonista entra in casa.

Si riserva la prima inquadratura mentre attraversa una strada con una donna in Nodo alla gola del 1948 mentre nell’impareggiabile La finestra sul cortile del 1954 mette a punto un orologio a pendolo nella casa di un musicista .

Giocherellone e sarcastico, esce da un ascensore nella hall di un albergo in Io ti salverò del 1945; passa alle spalle di George Sanders, accanto ad una cabina telefonica in Rebecca, la prima moglie del 1940; beve una coppa di champagne tra gli invitati della festa alla villa di Sebastian in Notorious – L’amante perduta del 1946; esce dalla stazione assieme a Gregory Peck, imbracciando una custodia di violoncello ne Il caso Paradine del 1947.

Ambientazione in albergo anche per Marnie del 1964, dove esce da una camera guardando Tippi Hedren che transita nel corridoio e per Il sipario strappato del 1966 dove un bimbo che tiene in braccio nella hall gli bagna i pantaloni.

Nel 1928 in Virtù facile passeggia nei pressi di un campo da tennis e l’anno dopo, in Ricatto cerca di leggere un giornale nella metropolitana, mentre un bambino lo infastidisce giocando con il suo cappello. Anche in Il prigioniero di Amsterdam del 1940 legge un giornale in strada mentre Joel McCrea lascia l’albergo.

In Omicidio! del 1930 è per strada a fianco di una donna mentre il protagonista sta uscendo da un edificio. Scena simile ne Il club dei 39 del 1935 dove lo si può notare mentre getta via la carta di una caramella nel momento in cui i protagonisti cercano di salire su un autobus appena usciti dal teatro.

Passeggia su un marciapiede ne La signora scompare del 1938 fumando una sigaretta alla Victoria Station di Londra e in Il signore e la signora Smith del 1941, proprio accanto a Robert Montgomery, mentre ne Il sospetto dell’anno dopo attraversa la strada mentre l’auto con Joan Fontaine riparte. In Io confesso del 1953 passeggia invece sulla sommità di una scalinata.

Ne L’ombra del dubbio del 1943 gioca in treno a bridge con 13 carte di picche in mano e nello stesso anno in Prigionieri dell’oceano il suo volto compare su un giornale che pubblicizza gli effetti di una cura dimagrante. Trucco analogo in Il delitto perfetto del 1954, dove Ray Milland mostra una fotografia di vecchi compagni di scuola ed uno di essi è proprio “Hitch”.

È un fotografo che tenta di scattare istantanee in mezzo alla folla all’esterno di un tribunale in Giovane e innocente del 1937.

Una delle apparizioni più celebri o, almeno, evidenti, è quella ne L’altro uomo del 1951, in cui, incrociando Farley Granger, cerca di salire sul treno con la custodia di un contrabbasso. È invece la custodia di una tromba che tiene in mano passeggiando vicino al cantiere navale di proprietà dell’amico di James Stewart ne La donna che visse due volte del 1959.

In Caccia al ladro del 1955 è seduto in fondo ad un autobus di fianco a Cary Grant. Su un autobus tenta invano di salire anche in Intrigo internazionale del 1959. Qualcuno sostiene che in quel film egli appaia anche nella scena in cui un controllore chiede il biglietto ad una signora che, seduta in un vagone passeggeri, indossa un abito azzurro con un cappello nero e ha le gambe accavallate. Il volto della donna se non altri gli somiglia molto.

In Paura in palcoscenico del 1950 si volta a guardare Eve che parla da sola per strada. Di nuovo in strada nel 1956 in La congiura degli innocenti: l’attraversa dietro l’auto di un collezionista di quadri.

Assiste, di spalle, ad uno spettacolo di saltimbanchi arabi sulla piazza di Marrakesch ne L’uomo che sapeva troppo del 1956. Stesso anno proietta l’ombra di sé stesso prima dei titoli di testa ne Il ladro.

Nel celebratissimo Psyco del 1960 ha in testa un cappello da texano e sosta davanti all’agenzia dove lavora Marion.

In Topaz del 1969 è in aeroporto seduto su una carrozzella per invalidi dalla quale si alza per salutare un conoscente e camminare. Ascolta un oratore tra la folla sulle rive del Tamigi in Frenzy del 1972, mentre porta al guinzaglio due fox-terrier bianchi uscendo da un negozio ne Gli uccelli del 1963.

In Complotto di famiglia del 1976 mostra la sua silhouette nera dietro i vetri dell’ufficio di statistica anagrafica.

Il quotidiano “La Stampa” ha realizzato un video che le propone tutte insieme: lo si può vedere qui.

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