DAILY IL NUMERO

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I morti del ponte Morandi

Esattamente un anno fa, il 14 agosto 2018, a Genova, il crollo del ponte Morandi trascina con sé 43 vite, nel più grave dei disastri che abbia mai colpito la rete viaria nazionale

43 morti e 16 feriti è il bilancio del crollo del ponte Morandi, a Genova, avvenuto alle 11.26 del 14 agosto 2018. Ad oggi 71 persone sono indagate, tra cui i vertici di Aspi, Spea, funzionari del Mit e del provveditorato alle opere pubbliche, con diversi capi di imputazione: crollo colposo, attentato alla sicurezza dei trasporti, falso, omicidio colposo, omicidio stradale colposo plurimo e altre.

Il crollo taglia in due la città bloccando la viabilità urbana, ferroviaria e autostradale, obbligando 566 residenti nelle case sotto la pila 10 ad abbandonare definitivamente la propria abitazione per motivi di sicurezza. Il 15 agosto il Consiglio dei ministri dichiara lo stato di emergenza per Genova. Il 18 agosto viene decretato un giorno di lutto nazionale e, nella stessa data, vengono celebrati i funerali di Stato per le vittime.

La cerimonia è presieduta dal cardinale e arcivescovo di Genova, Angelo Bagnasco, e dall’Imam di Genova, Salah Hussein, alla presenza delle massime cariche dello Stato, delle autorità locali e di quasi 10 mila persone. Il 28 settembre 2018 viene pubblicato il decreto Genova che conferisce poteri al Commissario per la ricostruzione, individuato nel sindaco Marco Bucci, nominato il 4 ottobre.

Il 28 giugno 2019 il ponte Morandi viene demolito con l’esplosione controllata del moncone est. «Per la realizzazione del nuovo viadotto, nato da un’idea di Renzo Piano, è al lavoro la società Per Genova, composta da Fincantieri, Salini Impregilo e Italferr. Saranno 1067 i metri della travata continua che costituirà l’impalcato di acciaio; 18 le pile in cemento armato e 19 le campate che costituiranno la travata continua dell’opera. La deadline per transitare sul nuovo viadotto è la primavera del 2020», scrive “Il Secolo XIX“.