In anni luce, 55 milioni è la distanza che separa la Terra dal buco nero Messier 87, al centro della galassia Virgo A, fotografato per la prima volta da quando, nel 2016, è stata dimostrata l’esistenza di questi “oggetti celesti”, grazie alle onde gravitazionali. Già Einstein ne aveva ipotizzato l’esistenza e di buchi neri si parla dall’inizio del secolo scorso, alternando alla scienza la fantasia dei romanzi di fantascienza.
La foto è stata scattata grazie a al progetto Event Horizon Telescope (Eht), cui ha partecipato anche l’Italia con l’Istituto Nazionale di Astrofisica e l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Dal 2014, il Consiglio europeo per la ricerca, ha finanziato il progetto con circa 14 milioni di euro e il risultato delle scorse settimane premia gli sforzi dell’equipe di scienziati, che ha messo a punto la rete di telescopi in gradi di fotografare il buco nero della galassia Virgo, la cui massa è stata calcolata in quella di 6 miliardi di soli.
La foto del secolo, catturata grazie alla rete di otto radiotelescopi del progetto Eht, è stata annunciata in sei conferenze stampa avvenute in contemporanea (fusi orari permettendo) a Bruxelles, a Santiago del Cile, Shanghai, Tokyo, Taipei e Washington.