IL NUMERO

5778

La sera del 20 settembre, primo giorno del mese di Tishrì, inizia il nuovo anno del calendario ebraico, che porta il numero 5778. È il Capodanno Ebraico, Rosh Ha-shanah, festività che viene celebrata in famiglia, con cibi simbolici e beneauguranti, come le mele, il miele e le melagrane. Tra gli auguri che vengono rivolti a parenti ed amici, oltre al classico «Shanà Tovà!» (Buon Anno!), spiccano queste bellissime espressioni: «Possiate essere iscritti nel libro della Vita» ed anche «Che l’anno prossimo possa essere buono e dolce. E che i nostri meriti siano numerosi, come i chicchi della melagrana».

Come scrive Daniele Silva su La Stampa , «Rosh Ha-shanà non è quindi solo un momento di gioia, un benvenuto al nuovo anno che comincia (il 5778 secondo il calendario ebraico), ma anche il primo dei dieci “Yamim Noraim” (giorni penitenziali), cioè un periodo di particolare introspezione, riflessione, ed espiazione dei peccati commessi, che termina con il digiuno di Kippur (29 e 30 settembre); per queste ragioni la festa è chiamata anche “Yom Hadin” (Giorno del giudizio), “Yom Ha-Zikkaron” (Giorno del ricordo) o “Yom Teruà” (Giorno del suono)».

Il Rav Riccardo Di Segni ci spiega, in questo video, come nasce il Capodanno Ebraico, definendolo «il Compleanno dell’Umanità».

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