IL NUMERO

6

In punti percentuali, 6 è quanti gli italiani hanno pagato in più per acqua, gas, luce e rifiuti, tra il 2017 ed il 2018. Praticamente un valore che supera di oltre tre volte l’aumento dell’inflazione (+1,6%).

I dati sono contenuti in un’analisi realizzata da Fipac, l’associazione dei pensionati autonomi aderenti a Confesercenti, secondo la quale gli anziani, in particolare, spendono oltre 1.300 euro all’anno in più per pagare i servizi essenziali. Cifra che corrisponde al 9% di una pensione media.

A trainare è soprattutto l’energia elettrica, che nei primi quattro mesi del 2018 è aumentata di poco meno del 10%, come anche l’acqua potabile.

«Un trend di aumenti – si legge nella relazione sul sito di Confesercenti – che ha appesantito la bolletta soprattutto per gli anziani soli. Mediamente, un ultra 65enne che vive senza familiari, con un’abitazione di 50 metri quadri ed un consumo annuo di 80mc di acqua, 900mc di gas e 1.600kwh, spende 1.316 euro l’anno, pari al 9,3% del reddito medio dei pensionati (14.092 euro l’anno).

Una stangata che è ancora più grave se si considera che ad incidere negativamente sui bilanci dei pensionati c’è stata anche la sensibile diminuzione del potere d’acquisto; nel 2017, infatti a fronte di una perequazione nulla, vi è stato un tasso di inflazione annua oltre l’1%. Le pensioni basse hanno visto il loro potere d’acquisto diminuire di questa percentuale, mentre più alta è stata la diminuzione per la pensione media, -2.4 per cento, e per quelle alte, -1.7 per cento, per il venir meno degli effetti positivi dovuti agli arretrati corrisposti nel 2016 alle pensioni tra tre e sei volte il minimo in seguito al D.L. 65/2015».