LA DATA

6 gennaio 1907

Il 6 gennaio del 1907, Maria Montessori, pedagogista già specializzata nell’educazione dei bambini portatori di handicap, aprì la prima “Casa dei Bambini” nel quartiere San Lorenzo di Roma, fino ad allora un luogo difficile, con un’alta mortalità infantile, povertà e condizioni igienico-sanitarie allarmanti.

La struttura, che faceva parte di un progetto dell’Istituto Romano Beni Stabili per risolvere il problema dell’educazione dei figli degli abitanti del quartiere, era dedicata ai piccoli tra i 3 e i 6 anni e seguiva i principi generali elaborati dalla sua fondatrice. Anche l’arredamento venne progettato e adattato alle possibilità del bambino, mentre gli strumenti didattici tendevano a stimolare la creatività, a favorire l’espressione della personalità e l’apprendimento delle regole della vita comunitaria. Essenziale era anche la partecipazione dei genitori per la cura della salute e dell’igiene di figli, mentre il compito dell’insegnante era organizzare l’ambiente, facendo attenzione al lavoro dei bambini e aiutandoli nello sviluppo armonico della loro personalità.

Due anni dopo l’apertura della prima “Casa dei Bambini” in via dei Marsi, Maria Montessori, che è stata peraltro, la prima donna a laurearsi in Medicina, in Italia, pubblicò il suo primo libro, Il Metodo della Pedagogia Scientifica applicato all’educazione infantile nelle case dei bambini, grazie alla quale acquistò notorietà anche all’estero, in particolare nel Nord America. A a partire dagli anni Venti, nacque il metodo che porta il suo nome, dal quale nel 1924 ebbero origine la “Scuola magistrale Montessori” e l’Opera Nazionale Montessori”.

Il metodo Montessori costituisce una pietra miliare nella storia della pedagogia occidentale. Elaborato inizialmente per i bambini disabili, solo successivamente esteso con successo a tutti, prevede un concetto della disciplina che si discosta da quello tradizionale, assegnando centralità all’autonomia e all’auto-correzione dell’errore. L’idea guida è che un atto è da considerarsi “educativo” se tende ad aiutare il completo dispiegamento della vita, assecondando la spontaneità del carattere e affidando all’educazione sensoriale un ruolo centrale nello sviluppo psico-cognitivo del bambino.