DAILY LA DATA

6 luglio 1994
Esce in America “Forrest Gump”

Tom Hanks firmò il contratto un'ora e mezza dopo aver letto la sceneggiatura, ma accettò solo a condizione che il film fosse storicamente accurato

Forrest Gump, mentre attende un autobus seduto a una fermata di Savannah, racconta la storia della sua vita ad ascoltatori occasionali.
«Mamma diceva sempre: la vita è uguale a una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita».

Costato circa 55 milioni di dollari ha fatto registrare un incasso di 677.954.399 dollari in tutto il mondo vincendo ben sei premi Oscar.

Affermare il proprio nome è il modo più semplice di dire sì alla vita:
«Mi chiamo Forrest, Forrest Gump».

Bill Murray, John Travolta e Chevy Chase hanno rifiutato il ruolo di Forrest Gump. Travolta, più tardi, ammise che era stato un errore. Tom Hanks ha firmato il contratto un’ora e mezza dopo aver letto la sceneggiatura, ma ha accettato solo a condizione che il film fosse storicamente accurato.
Trent’anni di storia americana, ripercorsi attraverso un personaggio unico.
«Non so se ognuno abbia il suo destino o se siamo tutti trasportati in giro a caso come da una brezza… può darsi le due cose, forse capitano nello stesso momento»

Per rendere più realistico il personaggio di Forrest Gump (che viene dall’Alabama, sud degli Stati Uniti) Tom Hanks ha cambiato modo di parlare e pronuncia dandogli quel particolare accento degli stati del sud. Zemeckis non era molto d’accordo ma poi si dovette ricredere.

Forrest corre ininterrottamente per 2 anni, 3 mesi, 14 giorni e 16 ore quando finalmente si ferma e con lui il gruppo che lo segue. Sono i suoi seguaci, letteralmente, perché in quegli anni Forrest è diventato per loro una specie di santone: non dice niente, corre e basta e forse il fatto di essere così enigmatico fa credere alla gente che lui abbia capito tutto e che sia sul punto di rivelarlo al mondo.
«Sono un po’ stanchino. Credo che tornerò a casa ora»

Sono 34 i brani che compongono l’album Forrest Gump: The Soundtrack, ristampato nel 2001 con due pezzi aggiuntivi: Running on Empty di Jackson Browne e Go Your Own Way di Fleetwood Mac. Nella tracklist, strutturata su due cd, si spazia tra i grandi classici del rock di tutti i tempi, da Elvis Presley ai Jefferson Airplane, da Aretha Franklin a Bob Dylan e poi, ancora, Beach Boys, Mamas and Papas, The Supremes, Creedence Clearwater Revival, Simon & Garfunkel, The Doors e moltissimi altri. Tanta musica per un ideale percorso della storia della cultura americana, la colonna sonora di Forrest Gump è stato uno degli album più venduti negli Stati Uniti tra il ’94 e il ’95, arrivando a 12 milioni di copie.

E quando stasera, in televisione, vedrai tentennare rosari, minacciare, rigrembiulinare, ricorda che davanti all’urna elettorale: «Stupido è chi lo stupido fa!».