LA DATA

6 maggio 1840

Se si scrive tutto attaccato, Pennyblack è una nota marca di abiti da donna, ma con uno spazio tra le due parole, Penny Black è il nome del primo francobollo della storia, emesso ufficialmente a Londra il 6 maggio del 1840. In realtà, già cinque giorni prima era stato messo in vendita nella capitale Britannica, dove ne furono distribuiti 600 mila esemplari, ma la data fissata per l’emissione, quindi quella dalla quale si fa partire la vita del primo francobollo del mondo, è il 6 maggio.

In totale, dal 1840 al 1855, quando il Penny Black è andato fuori corso, furono prodotti e venduti nel Regno Unito oltre 68 milioni di rettangolini neri, con stampata l’effigie del profilo della Regina Vittoria, del valore di un penny, appunto.

L’idea di inventare un sistema che attestasse il pagamento anticipato del servizio postale e quindi semplificasse la circolazione della corrispondenza era venuta a sir Rowland Hill, un insegnante e politico inglese, che l’aveva illustrata nella sua “Post Office Reform”, presentata nel 1837.

Prima di allora, infatti, le spese postali erano a carico del destinatario che non sempre aveva modo di pagare il corrispettivo dovuto, quindi rimandava indietro la posta. Ma poteva anche capitare che non fosse possibile la consegna e anche in qual caso le spese di trasporto ricadevano sull’amministrazione postale, che si vedeva costretta a fronteggiare l’inevitabile danno economico.

In tempi in cui la comunicazione era affidata in via quasi esclusiva alle lettere, immaginare un sistema innovativo che rivoluzionasse il metodo di pagamento fu quasi come l’uovo di Colombo e già altri ci avevano pensato prima di Hill. Ma la paternità del rettangolino di carta stampata adesiva da applicare sulla lettera a prova dell’avvenuto versamento delle spese di spedizione è tutta di Hill.

La vulgata narra che sir Rowland, evidentemente dotato di un acuto spirito di osservazione, aveva avuto questa intuizione mentre si trovava in un villaggio scozzese. Qui aveva più volte assistito alla scena di una ragazza che aspettava impaziente il “postale”, prendeva la lettera a lei indirizzata, la guardava rigirandola tra le mani, quindi la restituiva al corriere, adducendo la motivazione che non aveva soldi per pagare. Hill si rese conto che c’era qualcosa di strano in quel comportamento e scoprì che sulla busta erano impressi dei segni comprensibili solo per la ragazza, tramite i quali il fidanzato comunicava con lei, di fatti, gratis. Da qui l’idea di far pagare le spese in anticipo, evitando perdite economiche per l’amministrazione postale e soprattutto rendendo più efficace la circolazione della corrispondenza .

Che sia storia o leggenda poco cambia, a Hill indubbiamente dobbiamo l’invenzione del sistema postale moderno. Anche se, in tempi di posta elettronica e reti social, il francobollo è sempre più roba da collezionisti.

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