DAILY IL NUMERO

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È l’età del settimanale “l’Espresso”, che giovedì 21 febbraio, al teatro Argentina di Roma, verrà presentato nella sua nuova veste grafica con cui sarà in edicola dal 24 febbraio.

Il primo numero, infatti, uscì il 2 ottobre 1955. Aveva 16 pagine in formato lenzuolo, lo dirigeva Arrigo Benedetti ed ad Eugenio Scalfari competeva il ruolo di direttore amministrativo. Per finanziarlo questi due grandi giornalisti si rivolsero a Enrico Mattei e ad Adriano Olivetti. L’accordo venne concluso con quest’ultimo.

Fino al 1974 le grandi inchieste di una schiera di firme d’eccezione uscirono su quel “lenzuolo”. Il settimanale ha poi proseguito le sue battaglie e ha permesso di sapere tante cose nel formato di un magazine come il suo concorrente dell’epoca: “Panorama”.

Ora lo dirige Marco Damilano e a giorni si presenterà in una nuova veste con l’obiettivo di «offrire ai lettori un settimanale più compatto, coerente, denso e al tempo stesso plurale, vario, nella presentazione dei suoi contenuti. Un giornale che seleziona e sceglie, che si propone come un luogo aperto di discussione, dibattito, polemica per un pubblico in ricerca di chiavi di lettura della realtà. Un giornale che approfondisce i fatti, li spiega, li interpreta, li mette in correlazione tra loro, con un lavoro di comprensione e di ricucitura di ciò che la quotidianità e la rete tendono a frammentare. Un giornale che si rivolge a un pubblico giovane che ha voglia di conoscere e di partecipare».

Auguri a Damilano – di cui apprezziamo molto l’idea leviana che «Fare antifascismo significa usare bene le parole» – a “l’Espresso”, a tutti i suoi redattori e collaboratori.