DAILY LA DATA

7 novembre 1819
Nasce Nicola Zanichelli

Da libraio di provincia ad editore dell'Italia Unita: il 7 novembre 1819 nasce Nicola Zanichelli

Chissà se Nicola Zanichelli si era reso conto dell’importanza della sua scelta: nel 1864, prima ancora del suo trasferimento da Modena a Bologna, questo piccolo (all’epoca) editore di provincia aveva avuto l’intuizione di far tradurre in italiano e stampare Sull’origine della specie per selezione naturale del naturalista inglese Charles Darwin, che sarebbe divenuto una delle opere cardine della storia scientifica. Zanichelli era, secondo le descrizioni dell’epoca, serio e taciturno, un lavoratore instancabile. Pare assomigliasse un po’ a Mazzini; d’inverno indossava abiti scuri e cilindro: «Ha l’aspetto di un grand’uomo – si scrive di lui in una nota – ma non è che un editore. Tuttavia, è un grande editore. Parla poco, ride ancora meno, ma pensa moltissimo».

Quello che non era «che un editore», finirà per rivelarsi uno dei più importanti imprenditori italiani della carta stampata. Una strada tutta in salita, la sua: nato a Modena da una famiglia povera il 7 novembre 1819, viene ben presto impiegato come apprendista presso la legatoria di un certo Garruti. È qui che il piccolo Nicola – che ha lasciato la scuola a dieci anni – comincia a formarsi. A vent’anni, inizia a lavorare con il libraio antiquario Luppi. Nel 1843 è già in grado di acquistare, con alcuni soci, la libreria Vincenzi e Nipoti, sotto il portico del Collegio nella sua città natale. Tra tutti, Zanichelli sarà influenzato soprattutto dall’avvocato reggiano Giacinto Menozzi, che lo introdurrà a letture liberali. Così, la libreria diviene presto un luogo di ritrovo degli oppositori del Duca Francesco V e subisce ripetute perquisizioni da parte della polizia. Non pago – negli anni intorno alla rivoluzione del ’48 – Zanichelli decide di pubblicare addirittura due giornali dichiaratamente patriottici: “L’indipendenza italiana” e “Il Vessillo italiano”. L’attività di editore di testate giornalistiche si svilupperà anche dopo l’Unità d’Italia, con la creazione de “Il Panaro” (1862), prima settimanale e poi quotidiano di tendenze cavouriane, particolarmente sensibile alla battaglia per l’alfabetizzazione e la riforma del sistema scolastico.

Un monito, quasi, per la tendenza pedagogica dell’editore Zanichelli, dalle origini ai giorni nostri: sarà sempre il marchio del contadino seminatore, con il motto laboravi fidenter, a pubblicare in Italia – ben dopo la morte del fondatore – Sulla teoria speciale e generale della relatività di Albert Einstein (1921); dal 1941, poi, sarà sua l’esclusiva dello Zingarelli, il Vocabolario della lingua italiana, costantemente aggiornato e in uso ancor oggi.

La svolta, nella carriera editoriale di Nicola Zanichelli, giunge nel 1866 con l’acquisto della libreria Marsigli e Rocchi a Bologna, sotto il portico del Pavaglione, vicino all’Archiginnasio. Dopo pochi anni, la presenza costante in libreria di Giosuè Carducci, professore di letteratura all’Università, ha già trasformato l’ambiente – con le sue pareti foderate di libri preziosi – in un centro prediletto da intellettuali e personaggi pubblici. È la nascita del “cenacolo carducciano”, con la saletta interna riservata alle discussioni di politica e di poesia (ma anche al gioco del domino), a creare la fortuna della Zanichelli. Dal canto suo, Nicola prende in affitto anche alcuni locali al 12 di Corte Galluzzi, dove sistema la tipografia e la propria abitazione. Il 19 giugno 1884 (l’editore è morto da pochi giorni) il periodico “Capitan Fracassa” lo ricorda in un suo editoriale: «Serio, silenzioso, col cilindro lucido e la barbetta grigia che arrivava appena al di sopra del banco ( … ); il primo libraio di Bologna, uno dei primi editori d’Italia, aveva quasi settant’anni e lavorava dalla mattina alle sette, quando usciva di casa per prendere il primo caffè ed entrare in negozio, alle nove di sera, quando andava a bere l’ultimo caffè e poi a dormire».

Oggi, alla Zanichelli, si integra la produzione libraria cartacea con strumenti digitali multimediali: il vecchio Nicola, dalle intuizioni potenti, avrebbe senz’altro approvato.