LA DATA

8 gennaio 1973

L’8 gennaio 1973 si celebra a Washington un processo che porta alla condanna di un gruppo di scassinatori. Ma non si tratta di ladruncoli qualsiasi perché il furto con scasso di cui si erano resi responsabili, affiancato dai reati di cospirazione e intercettazioni telefoniche, faceva parte di un piano di spionaggio politico che, scoperto grazie a una straordinaria inchiesta giornalistica, diventerà uno scandalo epocale e porterà a valanga alla richiesta di impeachment per il presidente degli Stati Uniti costretto infine a dimettersi, unico caso nella storia americana. La condanna degli scassinatori, in gran parte rei confessi, rappresenta un punto cardine di quello che è universalmente conosciuto come scandalo Watergate, dal nome dell’albergo in cui venivano fatte le intercettazioni ai danni del Partito Democratico da parte di uomini legati ai repubblicani del presidente Richard Nixon.

Alla sbarra si ritrovarono Bernard Barker, Virgilio González, Eugenio Martínez, James W. McCord Jr. e Frank Sturgis – i cinque che la notte del 17 giugno 1972 si introdussero, per posizionare nuove microspie oltre a quelle che avevano già collocato in precedenza, nel quartier generale del Comitato nazionale democratico ospitato all’hotel Watergate e che lì furono colti in flagranza e arrestati. Con loro a processo anche G. Gordon Liddy, un ex funzionario dell’Fbi di estrema destra che aveva ordito l’operazione di spionaggio, e E. Howard Hunt che era stato un collaboratore della Casa Bianca e si rivelò l’anello di congiunzione tra gli scassinatori e l’entourage del presidente.

Come è noto, a svelare la trama dello scandalo per definizione della storia moderna (da allora il suffisso -gate è diventato di rigore per definire qualunque clamoroso losco affaire) furono i due giornalisti del “Washington Post” Bob Woodward e Carl Bernstein che, partendo proprio dall’effrazione nel sede del Partito Democratico e grazie alle rivelazioni di una misteriosa “gola profonda”, svolsero l’inchiesta finita con le dimissioni di Nixon.