IL NUMERO

8

Sono i brani musicali, gli episodi, i segmenti animati che compongono Fantasia di Walt Disney, indimenticabile film del 1940 a cui ha fatto seguito, senza raggiungere la medesima magia, nel 1999 un sequel dal titolo Fantasia 2000, coprodotto dal nipote del genio del film d’animazione, Roy E. Disney.

Ci sarebbe troppo da dire di quel capolavoro che ha collezionato una valanga di premi, tra cui un paio d’Oscar benché solo alla carriera, e pare abbia incassato, ad oggi, 76,4 milioni di dollari di sole entrate nazionali raggiungendo il 22° maggior incasso cinematografico di tutti i tempi negli Stati Uniti al netto dell’inflazione.

E dire che quando debuttò il 13 novembre di quell’anno nelle sale di sole 13 città degli States, non solo si pensò che sarebbe stato un fiasco, tanto da portare l’azienda quasi al fallimento, ed effettivamente fu un insuccesso (in piena seconda Guerra mondiale il film non poteva essere esportato fuori dai confini nazionali, in Europa specialmente) i cui debiti furono ripianati solo l’anno dopo con l’uscita di Dumbo – L’elefante volante; ma ricevette anche reazioni critiche contrastanti.

Ad aggravare il bilancio finanziario dell’operazione, inizialmente pensata come un semplice cortometraggio della serie Silly Symphonies (Sinfonie allegre) – il ritorno di Topolino, la cui popolarità era in declino, nei panni dell’Apprendista stregone, sulle straordinarie note del poema sinfonico di Paul Dukas L’apprenti sorcier composto nel 1897 sull’omonima ballata di Wolfgang Goethe – gli alti costi per l’installazione delle attrezzature Fantasound nelle sale cinematografiche dove veniva proiettato. La colonna sonora del film, infatti, venne registrata usando un processo multicanale che consentiva un innovativo sistema di riproduzione del suono: Fantasia fu così il primo film commerciale proiettato in stereofonia.

Ad eseguire la Toccata e fuga in Re minore di Bach, La Suite dello Schiaccianoci di Čajkovskij, la Sagra della primavera di Stravinsky, la Sesta sinfonia di Beethoven, la “Pastorale“, la Danza delle ore dalla Gioconda di Amilcare Ponchielli, Una notte sul Monte Calvo di Musorgskij, l’Ave Maria di Schubert, oltre appunto all’Apprendista stregone, la Philadelphia Orchestra diretta da Leopold Stokowski, che nell’intervallo si allontanano lasciando al jazz il compito di illustrare come il suono viene reso in un film. Ad introdurre i singoli segmenti il critico musicale e compositore Deems Taylor.

Si dà qui conto di questi 8 gioielli per dire quanto sia stato importante un semplice film ad avvicinare varie generazioni alla musica classica che nel cinema d’animazione ha poi avuto un ampio spazio, come testimonia il video che chiude questo testo. E la domanda è: ma Fantasia viene ancora fatto vedere ai bambini?